Trasformiamo
Sassari in una “città sostenibile”
Monica
Spanedda presenta le sue linee guida
– «La politica tradizionale si è sempre limitata a fare
progetti a breve termine, accumulando sotto il bel tappeto istituzionale incognite
che ora gravano inesorabilmente sulle spalle delle nuove generazioni, con un
prezzo salato in termini di salute e di lavoro». Da questi presupposti nasce
l’idea di innovazione che Monica Spanedda presenta alle primarie del
Centro-sinistra.
La
parola SOSTENIBILITÀ è il nucleo vivo attorno alla quale ruota l’universo delle
possibilità di crescita: ogni cittadino ha diritto di vivere in un clima di
relazioni umane significative e in una dimensione urbana ecocompatibile. «È
questa la vera rivoluzione - afferma la candidata -. È un concetto innovativo
dove la relazione tra economia, ambiente, società e istituzioni è fondamentale
per produrre sviluppo. La sostenibilità può essere paragonata all’ipertesto di
un sito internet - spiega Spanedda -
dove tutte le pagine sono collegate tra loro da link che rendono più
produttiva e veloce la comunicazione rispetto al passato, dove tutte le risorse
vengono utilizzate in un orizzonte di rispetto e attenzione nei confronti dei
cittadini, del tessuto urbano e dell’ambiente».
«Usciamo
da nove anni di buona amministrazione - sottolinea - ed è evidente che tutte le
opere attualmente in programmazione vanno realizzate. Per dirne una il Centro
intermodale». La prima vera sfida per chi guiderà il Comune, sarà quella di
ridare slancio alla macchina
amministrativa. Un ente locale efficiente é un ente locale in grado di
attrarre risorse e favorire investimenti sul territorio: «È un’operazione
fondamentale per riuscire a superare le lungaggini burocratiche, semplificare le
procedure per i singoli e per le imprese, e favorire quei servizi che possono
rendere più attraente e vivibile la nostra città».
Da
assessore uscente alle Politiche ambientali, Monica Spanedda ha fatto tesoro
dell’esperienza maturata in giunta negli ultimi quattro anni: «La sostenibilità ambientale non può essere
disgiunta da quella economica - dice -. Pensiamo solo alla valorizzazione delle
energie pulite, ma anche al tema delle bonifiche, dove le possibilità di lavoro
sono offerte da un’inversione di tendenza rispetto all’orientamento degli
ultimi cinquant’anni: qui salute e occupazione possono andare a braccetto. Occorre
superare la contrapposizione tra chi vede lo sviluppo e l’innovazione come una
minaccia per la qualità ambientale e chi vede le politiche come un freno alla
crescita delle economie. Sassari può essere una città sostenibile rendendo
efficienti le proprie strutture da un punto di vista energetico mediante
l’incentivazione all’utilizzo delle fonti rinnovabili. A tal fine promuoveremo
gli investimenti sostenibili, con laboratori per giovani progettisti,
coinvolgendo le scuole superiori e l’Università per lo studio delle Energie
sensibili, l’ottimizzazione delle prestazioni e la riduzione dei consumi. Per ridurre l’impatto energetico si
punterà all’incremento del patrimonio verde urbano, alla tutela delle aree
agricole periurbane e all’incremento delle alberature cittadine funzionali
all’assorbimento della co2. Efficiente dovrà essere l’organizzazione della
mobilità, limitando l’utilizzo dei veicoli a motore, privilegiando l’uso dei
mezzi ecocompatibili, ampliando l’offerta del trasporto pubblico e favorendo
gli spostamenti ciclo-pedonali».
Tra i
temi caldi il Puc: «Va sbloccato
prima possibile per dare respiro all’edilizia: dobbiamo rispondere immediatamente
alle osservazioni della Regione e iniziare con i piani particolareggiati. Basta
con i mega-impianti energetici che non lasciano niente al territorio in termini
di risorse e lavoro. Incentiviamo invece la realizzazione dei piccoli impianti
di energia rinnovabile (produzione e consumo a km zero) e la riqualificazione
energetica degli edifici pubblici e privati, azioni che oltretutto
contribuiranno a creare posti di lavoro. Tutti gli aggiornamenti e le varianti
che si renderanno necessarie in futuro dovranno comunque stare all’interno di
una progettazione governata da strategie generali e non particolaristiche».
Per
quanto riguarda l’economia, bisogna
ridare spazio alle associazioni di categoria. Sulla base del confronto e
dell’analisi si possono prospettare soluzioni condivise. Anche il tema della
Ztl va affrontato con lo stesso metodo: un nuovo dialogo con i commercianti del
Centro storico, che deve diventare una vera “Area blu” vivibile ed accogliente.
In questo senso la Ztl non deve più essere una limitazione ma un vantaggio, e
per fare ciò è necessario trasformarla in un’area “riGenerata”, un luogo
d’incontro dove sia possibile fare economia senza più “barriere” per nessuno».
Secondo
Monica Spanedda il Comune deve aiutare i comparti in difficoltà (piccolo
commercio, artigianato e edilizia) a superare la crisi, e facilitare la
creazione di nuova occupazione nei settori in crescita come quello dei servizi
alla persona (anziani, bambini, disabili), valorizzare la filiera
agroalimentare del territorio di cui il Mercato civico deve diventare la prima
vetrina.
Un
posto centrale deve essere riservato al trasporto
pubblico locale, urbano ed extraurbano: «Occorre innanzitutto riprendere il
confronto con la Regione per la
definizione dell’Ambito territoriale ottimale per soddisfare le esigenze della
città e dell’Area vasta. Solo così Sassari potrà riprendere il suo “ruolo
guida”, un ruolo che ha avuto storicamente e che oggi rischia di perdere a
causa dell’eccessiva centralizzazione delle competenze e delle risorse verso il
capoluogo regionale». Il servizio di trasporto deve tenere conto
dell’espansione recente del centro urbano, delle mutate dislocazioni di scuole,
ospedali, strutture sanitarie e uffici pubblici e degli orari di maggior
afflusso da e per questi siti. L’efficienza del settore nel suo complesso infatti,
non dipende dalla qualità intrinseca al servizio, ma anche da questi elementi
di carattere esterno.
Prioritariamente
si dovrà ottimizzare la velocità commerciale dei mezzi pubblici, con
conseguenti vantaggi sia per l’utenza sia per le aziende, che grazie alla loro
efficienza potranno ottenere un aumento della produttività. Occorre isolare il
trasporto collettivo da quello privato attraverso la realizzazione di corsie
riservate ai mezzi pubblici, garantire una corretta temporizzazione dei
semafori, individuare parcheggi satellite per consentire la sosta in centri
funzionali alla viabilità. È fondamentale l’attuazione dell’intermodalità, cioè
un sistema dei trasporti pubblici e privati coordinati tra loro. Assurdo infine
non ultimare il collegamento Atp tra Sassari e Porto Torres.
La
valorizzazione di Sassari come “guida del territorio”: « La nostra città può
diventare a tutti gli effetti una città
turistica. Abbiamo tutti gli ingredienti a disposizione: uno dei climi
migliori al mondo, un patrimonio dell’Unesco come i Candelieri, importanti siti
archeologici e coste straordinarie. Però non basta avere il mare a breve
distanza e possedere beni storici, artistici e tradizioni popolari di grande
fascino. Occorre trovare un’intesa con gli enti locali dell’Area vasta, per
ottimizzare i servizi e renderne ottimale la fruizione. Occorre inoltre valorizzare
il Sito di interesse comunitario del Lago di Baratz e creare un corridoio
Sardegna-Continente, essenziale per garantire la continuità territoriale per
passeggeri e merci».
La cultura è un’altra risorsa fondamentale
della città, e l’Università rappresenta una delle eccellenze che Sassari non
può permettersi di trascurare: «Dobbiamo fare di tutto per favorire l’integrazione
degli studenti nel tessuto urbano. La realizzazione delle residenze
universitarie all’interno del centro urbano, potrebbe essere uno strumento
utile allo scopo. Gli studenti dovranno avere facilitazioni per l’accesso alle
iniziative culturali, ricreative e sportive che le nostre associazioni
garantiscono da anni. Sassari ha poi un’ampia rete di biblioteche qualificate
che rappresentano luoghi di studio
funzionali e luogo d’incontro per i giovani». Ma anche la produzione
scientifica dell’Università turritana deve essere un supporto alle esigenze di
formazione e di sviluppo della nostra città. La vivacità culturale di Sassari
si esprime nella pluralità di associazioni e iniziative che la animano (musica,
teatro, danza, arti visive): «Occorre dare agli operatori del settore spazi
adeguati e funzionali alle diverse esigenze. Ma soprattutto, col supporto del
Comune e degli operatori commerciali, la città può essere costantemente animata
come succede ormai in tutti i luoghi dove si intende valorizzare il proprio
centro storico».
Il
Comune deve garantire pari opportunità
a tutti i cittadini. In quest’ottica può e deve
essere letto l’investimento nel sistema
educativo fin dalla più tenera età. I servizi per l’infanzia non devono più
essere concepiti come assistenza e supporto ai genitori lavoratori. E’
dimostrato che offrire ai bambini servizi di qualità significa garantire loro
migliori opportunità nel futuro: «Favoriremo la conciliazione tra tempi
familiari e lavorativi, l’assistenza agli anziani promuovendone
l’invecchiamento attivo, gli strumenti di sostegno ai più deboli e ai
bisognosi, e i servizi di informazione e orientamento per i giovani.
Coinvolgeremo in tutti i nostri processi il volontariato, risorsa preziosissima
per Sassari». Un città sostenibile non può fare a meno di essere a misura di cittadino,
senza trascurare i più piccoli e gli anziani, prestando attenzione allo sport, agli stili di vita attivi, creando
le condizioni per muoversi, camminare, correre liberamente e in sicurezza. Non
solo impianti sportivi quindi, ma aree per il movimento, per la salute, per “riGenerarsi”.