Questa mattina il convegno sul futuro di Arzachena e della Costa Smeralda nel mercato turistico cinese.
. Arzachena e la Costa Smeraldaoggi hanno imparato qualcosa in più sul mercato turistico cinese, su quali prospettive offrirà e quali pratiche basilari servono a Enti e operatori per tentare di conquistare gli oltre 90 milioni di cinesiche, già da quest’anno, saranno in viaggio per il mondo. I temi sono stati trattati durante il convegno organizzato dall’assessorato al Turismo del Comune di Arzachena diretto da Maria Rita Giagoni, e in collaborazione con Orientalia Lab, Cooperativa Progresso e il sostegno della Regione Sardegna e dellaProvincia Olbia Tempio.
<L’appuntamento di oggi vorrebbe essere l’avvio di un programma di iniziative finalizzate alla definizione di un progetto strategico dipromozione turistica da condividere con tutto il territorio e da perseguire col supporto e la collaborazione della Regione. – commenta Maria Rita Giagoni – Arzachena vorrebbe proporsi comeluogo di incontro per accogliere le altre amministrazioni locali per studiare e programmare insieme azioni concrete e utili ad anticipare le tendenze e affrontare in modo consapevole ed efficace le sfide del turismo di domani>.
<La Sardegna è l’isola della qualità della vita - dice Antonio Usai, consulente dell’assessore al Turismo, Artigianato e Commercio della Regione Sardegna, Francesco Morandi - non è solo una dichiarazione, ma un obiettivo sostenibile che ci consentirà di attrarre turisti da tutto il mondo perché interessati a vivere una natura unica e una dimensione nuova per arricchire la loro esperienza: questo è il concetto che accompagna le strategie di penetrazione del mercato cinese avviate dalla Regione sei anni fa e che, oggi, la Camera di commercio del nord Sardegna ha rilanciato con forza nell’ambito del progetto “Made in Italy: Sardinia lifestyle, azione to China>. Usai, in rappresentanza della Regione, ha aggiunto <La Regione vede la Cina come mercato-obiettivo, soprattutto in vista dell’Expo 2015 per cui, si stima, arriveranno in Italia un milione e 200 mila cinesi. Noi vorremmo intercettarli e conquistarli per fargli vivere la loro esperienza unica in Sardegna>.
Il primo intervento al convegno è di Antonella Decandia di Orientalia Lab. <Non si può promuovere una singola località nel vastissimo mercato della Cina, per questo è importante fare rete e proporre una destinazione unica come la Sardegna che presenti un territorio ricco di offerte culturali, naturalistiche e esperienziali>. Ma come possiamo accoglierli? Si parte dalle più semplici regole di ospitalità, come la presenza di bollitori, tè, pantofole in camera, menù e brochure tradotte in cinese, personale di contatto che sappia riceverli nella loro lingua, sia nei negozi che negli alberghi, fino alla realizzazione di siti web ad hoc, commenta la sinologa Decandia.
<E’ un turismo di élite e sarebbe un errore per la Sardegna non intercettarlo - spiega Antonella Bertossi, marketing sales manager di Global Blue Italia (vedi allegato) – le spese dei turisti cinesi sono in costante crescita. Amano molto fare shopping, per questo un obiettivo su cui le aziende locali devono puntare è il Tax free. In questo modo i clienti cinesi percepiscono uno sconto reale ed un valore aggiunto immediato>. Per ora la Sardegna non ha un peso significativo nel mercato del Tax free. Secondo i dati di Global Blue, infatti, l’incidenza su quello del resto d’Italia è solo l’1 per cento del totale. Un altro dato interessante è l’importo dello scontrino medio delle spese effettuate dai turisti cinesi: nel resto d’Italia, sempre secondo G.B., nel 2013 la cifra media si aggirava sui 914 euro, mentre per la Sardegna non ha superato i 672 euro.
Nel pomeriggio i lavori proseguono all’Hotel Villa del Golfo con il workshop dedicato agli operatori turistici galluresi che incontreranno i tour operator ospiti dell’assessorato al Turismo diretto da Maria Giagoni.
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