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Dopo mesi di negoziati a Bruxelles, la nuova PAC – Politica Agricola Comune – è stata definita nei suoi elementi principali per il prossimo periodo di programmazione 2014/2020.
La fase attuale vede impegnate le Regioni in un’articolata e difficile definizione con lo Stato dell’attuazione concreta della nuova PAC a livello nazionale e regionale.La trattativa è resa difficile anche dal fatto che al momento della nomina dell’assessore Falchi era in stato già avanzato e in parte compromessa da una serie di accordi che lasciavano poco margine di movimento. Oggi, martedì 27 maggio, l’assessore dell’Agricoltura e Riforma Agro-Pastorale Elisabetta Falchi parteciperà alla Conferenza Stato-Regioni: “Si tratta di un passaggio delicatissimo, di assoluto rilievo per il rilancio dell’agricoltura sarda nei prossimi sette anni.” sottolinea l’assessore.“Siamo impegnati con tutte le nostre forze dalla metà di aprile a recuperare il terreno perduto nel semestre settembre 2013/febbraio 2014, periodo in cui la Sardegna non ha svolto come avrebbe dovuto il proprio compito sul piano politico-istituzionale. Le trattative e le scelte della fase attuale sono di fondamentale importanza, perché caratterizzeranno sul piano operativo buona parte del futuro della nostra agricoltura e, quindi, dell’economia della nostra regione. Ecco perché dobbiamo avere ben chiari i nostri obiettivi e puntare con decisione ad ottenere risultati concreti a beneficio dell’agricoltura e del sistema agroalimentare sardi. Dobbiamo pensare a chi davvero coltiva la terra e alleva animali, assicurando così la produzione di alimenti sani e sicuri per tutti.Dobbiamo dedicare sforzi specifici ai giovani agricoltori, per ridare vitalità alle zone rurali e salvaguardare il nostro territorio. Dobbiamo imprimere una decisa accelerazione verso la modernizzazione e l’innovazione del settore, avendo come obiettivo generale la qualità delle nostre produzioni. Per questo ci stiamo battendo per far valere le nostre ragioni in un negoziato nel quale la complessità degli aspetti tecnici richiede da un lato competenza e visione d’insieme e, dall’altro, attenzione ai dettagli operativi capaci di fare la differenza”. L’importanza centrale della fase attuale e delle sue evoluzioni è confermata dalle tensioni che stanno caratterizzando il percorso decisionale, con un’aspra dialettica incrociata tra Ministero, Regioni, Province Autonome, Commissione Agricoltura della Camera e Associazioni dei Produttori. “Gli ultimi incontri – in particolare quelli del 23 e del 30 aprile – hanno visto unconfronto acceso su proposte sensibilmente diverse” conferma l’Assessore Falchi. “Non si può ignorare, infatti, che le Regioni hanno, per le diverse caratteristiche strutturali dei propri comparti agricoli, interessi spesso divergenti. E a loro volta i diversi settori del comparto produttivo hanno esigenze ben distinte. La Sardegna non deve avere paura, in casi come questo, di evidenziare con chiarezza le proprie specificità e difendere le proprie posizioni con determinazione. La PAC e, in generale, le politiche comuni europee non sono mai “neutre”, così come non lo è nessuna decisione. Sta a noi mettere in campo tutte le migliori energie – progettuali, negoziali e operative – per affrontare in modo efficace appuntamenti come questo”. |