Salute dei migranti e risultati del progetto europeo “Cometa Evolution” al centro di un seminario tenutosi a Cagliari
Cagliari, 22 maggio 2014 – La strada della formazione, per gli operatori sanitari che devono rapportarsi con l’assistenza agli stranieri, passa attraverso la conoscenza delle diverse culture che animano il percorso di vita delle diverse etnie presenti in Sardegna. E’ quanto emerso dal seminario informativo tenutosi oggi all’Auditorium della Banca di Credito Sardo, per illustrare obiettivi e metodologie operative del progetto “Competenza Immigrazione” rivolto ai rappresentanti del sistema sanitario regionale. “Non tutte le culture sono uguali – ha sottolineato Federico Boccaletti, coordinatore progetto Competenza Immigrazione e presidente della Cooperativa emiliana “Anziani e Non Solo” - dunque, affrontare in modo corretto le patologie della popolazione migrante, migliorare il rapporto tra medico e paziente straniero e assistere le gestanti nel percorso di gravidanza, sono tutti passi che devono essere portati avanti da personale preparato ad affrontare le problematiche nel modo giusto”.
Concetto ribadito da Gian Nicola Saba, responsabile esecuzione programma Competenza Immigrazione Regione Autonoma della Sardegna: “La Sardegna è in prima linea nel sostenere l’accoglienza e le strutture, da quelle comunali a quelle sanitarie, devono essere messe nelle giuste condizioni. Proprio per questo, lo scorso mese la Regione ha avviato un percorso per la creazione di una rete di operatori del settore dell’immigrazione”.
Remo Siza, esperto di politiche sociali e sanitarie, ha posto l’accento sull’importanza di: “Sostenere anche nei fatti i progetti di integrazione, affinchè i percorsi formativi e quelli di accoglienza si trasformino in sostegno reale soprattutto in campo sanitario”.
Carmelo Scarcella, direttore generale della ASL di Brescia, ha portato l’esperienza del primo ambulatorio migranti a livello nazionale che: “In una delle zone a maggior presenza di stranieri, fornisce cure mediche sia di base e sia specialistiche di primo livello agli immigrati adulti non comunitari e non in regola con il permesso di soggiorno per cinque giorni a settimana”.
Bruno Farci, presidente della cooperativa socio sanitaria O.S.A.T. ha rilanciato la necessità di: “Rilanciare la cooperazione come fattore di crescita per riuscire a recuperare l’azione sociale e sanitaria vedendo i migranti come un’opportunità e non come un ostacolo”.
Nel pomeriggio il coordinatore regionale del progetto, Gianfranco Massa, ha illustrato i risultati dell’indagine condotta in Sardegna, grazie alla collaborazione di Confcooperative e della cooperativa sociale Anni d’Oro, sulla validazione delle competenze degli operatori del settore della cura, che rientra nel programma europeo di apprendimento permanente “COMETA Evolution”, che coinvolge partner provenienti da Sicilia, Lombardia, Umbria, Spagna e Bulgaria ed ha come obiettivo quello di sviluppare uno strumento che consenta di favorire la mobilità sia geografica che lavorativa di professionisti che operano nell’area sociale.
“Abbiamo avuto 20 partecipanti con una presenza femminile pari a 14 donne - ha spiegato Massa - la maggior parte lavora come nursing assistant/OSS (75 per cento) mentre i restanti operatori sono assistenti familiari a domicilio (12,5 per cento) o si occupano di inclusione sociale (6,3 per cento), mentre nessuno è risultato impiegato nel settore dell’infanzia. Nello specifico, il 12,5 per cento lavorano come responsabili all’interno della struttura/organizzazione in cui operano; mentre il 75 per cento come operatori. Le qualifiche più frequenti si collocano nell’ambito sanitario, 37,5 per cento e psicologico/educativo con il 18,8 per cento”.
Il programma ha visto l’elaborazione di una metodologia generale a tutti i Paesi coinvolti per consentire di validare alcune competenze trasversali comuni a diversi operatori del settore (OSS, animatori sociali, tecnici dell’infanzia) e permettere il riconoscimento reciproco di crediti formativi, per facilitare chi intenda conseguire una qualifica formativa all’estero o anche solo rivedere il proprio ambito professionale.