La proposta di Michele Pinna alle celebrazioni di
“Sa die de sa Sardigna”
Durante il convegno è stata approfondita la figura
dell’Angioy massone
Grande commozione per la rappresentazione teatrale
della compagnia di Bono
BONO - 01.05.2014. Le celebrazioni di “Sa die de sa Sardigna”, con il
convegno “In sos logos de Angioy”, sono state motivo di interessanti spunti di
riflessione sui motti insurrezionali di fine Settecento, grazie alle relazioni
di ricercatori e studiosi e a un’emozionante rappresentazione teatrale. Bono e
Torralba, i comuni che hanno ospitato la manifestazione, potrebbero costituire
il punto di partenza per creare un percorso storico-identitario della memoria, coinvolgendo
altri centri che furono testimoni attivi della marcia rivoluzionaria di
Giovanni Maria Angioy, come Sassari, Thiesi e Semestene. La proposta è arrivata
dal direttore scientifico dell’Istituto Camillo Bellieni, Michele Pinna, ed è
stata accolta con grande entusiasmo sia dal primo cittadino di Bono, Michela
Sau, sia da quello di Torralba, Giovanni
Maria Uras, che hanno manifestato l’intenzione di portare a compimento
l’iniziativa.
Durante i lavori, per la prima volta è stato seriamente affrontato il
tema del rapporto tra Angioy e la massoneria. «È un discorso che è stato sempre
adombrato, ma che è centrale sia da un punto di vista biografico che politico -
ha spiegato Antonio Delitala, studioso di associazionismo massonico -. Angioy
faceva parte della massoneria francese. Ciò lo mise in relazione con la grande
tradizione libertaria e illuministica europea che in Sardegna si configurò nel
patriottismo». Grande attenzione è stata riservata alle relazioni di Michele
Pinna, Marina Sechi Nuvole, Antonello Nasone, Attilio Pinna, Stefano Alberto
Tedde e Leopoldo Ortu. Durante il convegno, è scaturito un vivace confronto tra
alcuni appassionati presenti nel pubblico, sul luogo che accoglierebbe le
spoglie dell’eroe bonese, e che la tradizione vuole siano sepolte in Francia in
una fossa comune. Infine, i bravi attori della compagnia teatrale di Bono hanno
realizzato una rappresentazione sulla tragica devastazione del loro paese da
parte dell’esercito regio nell’anno 1796, creando un’atmosfera commovente molto
apprezzata e applaudita.
---------
Salvatore Taras
Giornalista professionista
Addetto stampa - Istituto
Camillo Bellieni
Cell. 328 7357589
taraspress@gmail.com