P- Un passo ulteriore verso la costituzione del tavolo interprofessionale del latte ovino: l’incontro convocato ieri a Oristano dall’assessore dell’Agricoltura Elisabetta Falchi è stato un momento di “confronto vivo ma positivo” tra i protagonisti della filiera della produzione e trasformazione (OP, cooperative, industriali e associazioni di categoria) che, auspica l’esponente della Giunta, “nei prossimi giorni, porterà alla definizione dello statuto”. Inoltre, Falchi ha annunciato l’arrivo di “strumenti finanziari che permettano di affrontare le problematiche legate all’eccezionale produzione di latte dell’annata in corso, che ha colto di sorpresa produttori e trasformatori e rischia di avere effetti negativi sul corso dei prezzi dei formaggi e del latte ovino”: “ne parleremo presto in Giunta”, ha assicurato l’assessore.
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La sede naturale per gestire il mercato. “Già dall’ottobre del 2014 la Regione ha svolto un ruolo di accompagnamento nell’iter per la nascita di un tavolo di confronto tra i protagonisti della filiera del latte ovino”, spiega Falchi. La mancanza di un organo di governo del comparto è la causa principale delle periodiche situazioni di difficoltà, e la titolare dell’Agricoltura ha richiesto dunque un impegno esplicito ai partecipanti all’incontro verso la definizione dell’Interprofessione ovina. Il lavoro di mediazione della Regione sta dando frutti: “Tutti gli attori del comparto sono convinti che l’Interprofessione sia lo strumento corretto e fondamentale per governare il sistema del latte e gestire il mercato, soprattutto in un momento di turbolenza come quello attuale: altre Regioni si sono attrezzate, o lo stanno facendo, esattamente in questa direzione”, dice l’esponente della Giunta. La situazione di potenziale difficoltà legata alla sovrapproduzione e alle oscillazioni pericolose del prezzo del latte “è una spinta per portare a conclusione in tempi rapidi questo percorso e dotare il comparto lattiero-caseario della sede naturale e corretta in cui elaborare politiche di produzione e programmazione commerciale”.
Il Piano di regolazione dell’offerta del Pecorino romano Dop. Durante il tavolo di Oristano, si è anche discusso degli strumenti operativi a disposizione dell’interprofessione: uno dei più importanti è il Piano di regolazione dell’offerta del Pecorino romano Dop, presentato dal Consorzio di tutela e approvato lo scorso 9 marzo dal Mipaaf: “Grazie alle pressioni sul Ministero, siamo arrivati a un via libera in tempi rapidi – dice Falchi -. È una base di partenza importante, che andrà rivista e perfezionata con la discussione e l’intervento di tutti i portatori di interesse”.
Gli strumenti finanziari per le aziende. Inoltre, nel suo intervento davanti ai rappresentanti del comparto, Falchi ha illustrato il lavoro dell’assessorato sugli strumenti finanziari “da mettere a disposizione delle aziende e che verranno presentati entro la fine del mese all’attenzione della giunta”. Gli interventi in discussione con i consorzi di tutela dei formaggi ovini e allo studio con SFIRS e Consorzi fidi riguardano soprattutto “l’attivazione di fondi di garanzia che consentano alle imprese di trasformazione di far fronte alla maggiore esposizione necessaria per pagare il latte agli allevatori e sostenere i costi per tempi più lunghi di stoccaggio del prodotto”. “Sono in corso – ha detto l’assessore – gli opportuni approfondimenti normativi per verificare la compatibilità di queste misure col quadro regolamentare per gli aiuti di Stato”.
I bandi per l’internazionalizzazione. La titolare dell’Agricoltura ha ricordato anche la delibera adottata pochi giorni fa dall’esecutivo, con la quale sono state approvate le modifiche al regime di aiuti a favore dell’internazionalizzazione delle produzioni lattiero-casearie ovine di qualità richieste dalla Commissione europea. “Non appena avremo il via libera da Bruxelles, con la massima sollecitudine, presenteremo il bando in modo da renderlo pienamente operativo per i consorzi di tutela che potranno così attuare azioni promozionali utilissime per conquistare nuovi mercati e consolidare quelli esistenti”, conclude Elisabetta Falchi.
Il Piano di regolazione dell’offerta del Pecorino romano Dop. Durante il tavolo di Oristano, si è anche discusso degli strumenti operativi a disposizione dell’interprofessione: uno dei più importanti è il Piano di regolazione dell’offerta del Pecorino romano Dop, presentato dal Consorzio di tutela e approvato lo scorso 9 marzo dal Mipaaf: “Grazie alle pressioni sul Ministero, siamo arrivati a un via libera in tempi rapidi – dice Falchi -. È una base di partenza importante, che andrà rivista e perfezionata con la discussione e l’intervento di tutti i portatori di interesse”.
Gli strumenti finanziari per le aziende. Inoltre, nel suo intervento davanti ai rappresentanti del comparto, Falchi ha illustrato il lavoro dell’assessorato sugli strumenti finanziari “da mettere a disposizione delle aziende e che verranno presentati entro la fine del mese all’attenzione della giunta”. Gli interventi in discussione con i consorzi di tutela dei formaggi ovini e allo studio con SFIRS e Consorzi fidi riguardano soprattutto “l’attivazione di fondi di garanzia che consentano alle imprese di trasformazione di far fronte alla maggiore esposizione necessaria per pagare il latte agli allevatori e sostenere i costi per tempi più lunghi di stoccaggio del prodotto”. “Sono in corso – ha detto l’assessore – gli opportuni approfondimenti normativi per verificare la compatibilità di queste misure col quadro regolamentare per gli aiuti di Stato”.
I bandi per l’internazionalizzazione. La titolare dell’Agricoltura ha ricordato anche la delibera adottata pochi giorni fa dall’esecutivo, con la quale sono state approvate le modifiche al regime di aiuti a favore dell’internazionalizzazione delle produzioni lattiero-casearie ovine di qualità richieste dalla Commissione europea. “Non appena avremo il via libera da Bruxelles, con la massima sollecitudine, presenteremo il bando in modo da renderlo pienamente operativo per i consorzi di tutela che potranno così attuare azioni promozionali utilissime per conquistare nuovi mercati e consolidare quelli esistenti”, conclude Elisabetta Falchi.