martedì 30 ottobre 2012
Conclusa la visita del vescovo Sanguinetti
<<Nel concludere la mia visita alle due parrocchie di questa città, desidero esprimere la più viva gratitudine ai sacerdoti e ai loro collaboratori, ai rappresentanti delle Istituzioni civili e militari e a tutti i fedeli che ho incontrati e con i quali mi sono intrattenuto in cordiale e fecondo dialogo. Mi sono sentito accolto e circondato da attiva e partecipata attenzione>>. Sono queste le parole che il vescovo mons Sanguinetti ha detto prima della sua partenza per Tempio , dopo essersi soffermato sui numerosi incontri avuti.
Il Vescovo ha tenuto a sottolineare che di ogni incontro conserverà viva memoria, e nello stesso tempo si riserverà di fame materia di ulteriore approfondimento per tradurne i contenuti e gli stimoli nell'attività pastorale delle due parrocchie. <<Non posso tuttavia, non ricordare in modo particolare alcuni eventi significativi, quali l'incontro con tutti gli studenti delle scuole superiori della città e della scuola della Marina Militare, con i rappresentanti delle organizzazioni sindacali e imprenditoriali dell'isola, con il consiglio comunale e il comando della Marina Militare e, da ultimo, l' evento- festa con le molteplici e variegate forme di aggregazione giovanile che fanno sport, musica, danza, spettacolo, volontariato e l'assemblea conclusiva partecipata e appassionata di un centinaio di coppie di sposi (sia uniti con il sacramento, sia solo civilmente o anche semplicemente conviventi). I giovani, i loro interessi, il loro impegno nei vari campi in cui dimostrano eccezionale bravura e versatilità, il loro entusiasmo e la voglia di essere protagonisti, rappresentano il patrimonio più prezioso di questa città, da promuovere e valorizzare in tutta la loro potenzialità>> Non sono stati estranei all'attenzione del Vescovo i problemi di natura economica e sociale che segnano la vita dell'isola. Rispetto ad essi il Vescovo anche in passato ha sempre dimostrato grande interesse e attenzione. Avendo ascoltato e approfondito il complesso quadro che gli è stato presentato dai vari protagonisti della vita isolana, mons. Sanguinetti ha voluto sottolineare alcuni passaggi: <<Sentire dal sindaco della disponibilità di circa 50 milioni di euro già finanziati per diversi filoni d'intervento e non ancora utilizzati per non chiari intralci burocratici, lascia interdetti ed indignati. In un tempo di così forte crisi economica, di scarsità di fondi pubblici anche per i settori vitali del Paese, delle tante promesse fatte ai maddalenini e non mantenute, dopo la forzata e improvvisa partenza degli americani, è politicamente, socialmente e moralmente intollerabile che la macchina burocratica delle istituzioni statali e regionali rallenti o blocchi interventi destinati a dare una boccata di ossigeno e di speranza a una comunità e a un territorio che da troppo tempo attendono risposte concrete ai loro diritti. >>Ben comprensibile la dura lettera dei disoccupati della città, con la quale declinavano l'invito del Vescovo a un incontro con loro. Stanchi delle tante parole ricevute dai rappresentanti delle istituzioni, si dicono decisi ad azioni eclatanti di protesta. <<E' un grido che non può non essere ascoltato e compreso, prima che possano essere messe in campo azioni che possano minare la tranquillità sociale-
La Maddalena, - ha concluso il Vescovo - ha straordinarie energie di intelligenza e di creatività, insieme ad alcune risorse naturali e storiche che ne possono assicurare un futuro più sereno: le bellezze naturali che tutti ammirano e invidiano, che, però, hanno bisogno di un progetto unitario e condiviso di tutela e di promozione turistica ed economica, in un convergente impegno tra le varie istituzioni interessate. Vi è un patrimonio storico-culturale ed artistico, solo parzialmente sfruttato. Vi è il potenziale sviluppo del ruolo della Scuola della Marina Militare: dopo gli ultimi tagli nel numero degli allievi e del personale, vi è la confermata volontà di un possibile futuro sviluppo, ma questa volta, in concorso con le amministrazioni pubbliche e gli enti territoriali preposti all'istruzione alla formazione ..>> Insieme alla responsabilità e alle competenze delle Istituzioni,
serve, tuttavia, una sorta di "rivoluzione culturale" che parte dal basso e che riguarda tutti i cittadini dell'Isola e i diversi operatori economt:ie sociali in essa presenti. Un nuova cultura basata sull'assunzione personale e sociale delle proprie responsabilità. Superando vecchi e anacronistici steccati ideologici e pregiudizi tra persone e gruppi, occorre centrare l'attenzione e l'impegno su progetti di sviluppo e di partecipazione condivisi. "Solo insieme e uniti - hanno detto in molti - si può superare l'attuale mjimento di crisi'Peone