Non mollano i componenti del “ Gruppo socio politico cristiano “che anche in questa occasione , con una nota stampa , hanno criticato aspramente l’amministrazione e la ASL numero 2 di Olbia , proprio i riferimento al programma sanitario dell’A.s.l. n. 2 delibera N° 2723 del novembre 2011 che stabilisce <<la funzione ospedaliera di La Maddalena dovrà essere rimodulata integrandosi con i servizi territoriali . Il progetto si incardinerà sulla ridefinizione della logistica tra i due poli sanitari , quella ospedaliera e la R.S.A . >>A giudizio del gruppo socio politico cristiano , secondo il piano
l’ospedale ‘Paolo Merlo’ “verrà di certo ridimensionato e ridotto nel personale, obbligando di conseguenza, per l’ennesima volta, i maddalenini a utilizzare altre strutture sanitarie (traghetti permettendo)”. Le critiche non si fermano qui e vanno avanti quando ritornano sul piano triennale che <<ci regala altre “ perle “ o meglio riduce i reparto di medicina , di oncologia e di pediatria , progettando un’illusoria riorganizzazione che , di fatto , non è realizzabile . Per questo –è scritto nella nota – è ora di dire basta a questi progetti involutivi che da anni vengono condivisi dalle istituzioni locali e di riappropriarci della nostra dignità .A questo punto il gruppo ribadisce il suo dissenso per i programmi che penalizzano la comunità ,ponendo alle due istituzioni diverse domande sopratutto all’amministrazione locale se sa che <<le isole minori sono parificate alle comunità montane isolate e possono avvalersi di piani sanitari specifici”,>>ma anche se è a conoscenza che “il nostro ospedale, pur avendo una fuga di pazienti altissima (visti i reparti chiusi) ha gli stessi parametri di ricovero degli altri ospedali dell’A.s.l.”, ed ancora
perché, nonostante il piano sanitario regionale ha previsto il mantenimento delle funzioni ospedaliere di ricovero ordinario e di ciclo diurno, “l’A.s.l., d’intesa con il comune, ha concordato di ridurre l’attività ospedaliera del 25%”.Infine , dopo che si era detto che l’isola doveva avere una corsia preferenziale per i piccoli interventi chirurgici da subire negli ospedali di Tempio ed Olbia , perché ad Olbia richiedono un’attesa di 180/200 giorni?. Prestazioni che i nostri chirurghi , anestesisti e ferristi , con la sala perfettamente funzionate , possono fare ad occhi chiusi , ma che l’ASL ha proibito di farle ? Essendo il gruppo nato per contrastare la mala politica e per scuotere la coscienza civica di chi ci amministra e di chi è amministrato e non avendo ancora ricevuto risposta alla richiesta di effettuare consigli comunale aperti , richiama l’attenzione dell’amministrazione affinchè rispetti la sovranità popolare di modo che si possa confrontare apertamente su questo tema : e termina dichiarando che “il gruppo ha un piano dettagliato che potrebbe fronteggiare con successo tutte le norme restrittive che stanno per abbattersi sull’isola: spending review, legge di stabilità, piani riduttivi dell’A.s.l.”, e attende che l’amministrazione gli dia possibilità di discuterne assieme, “a norma degli articoli 41 e 42 dello statuto comunale”.Peone