Si è svolta
nella terrazza del “Memoriale Giuseppe Garibaldi” presso il Forte Arbuticci
sull’Isola di Caprera la presentazione del libro "I segreti di Garibaldi a
Caprera" pubblicazione edita dalla casa editrice Taphros di Olbia
nell’ambito della collaborazione tra il Parco Nazionale dell’Arcipelago di La
Maddalena, il Comune di Milano, il Polo Raccolte Storiche e Case Museo, il
Museo del Risorgimento di Milano e l’Istituto Internazionale di Studi “Giuseppe
Garibaldi”. L’iniziativa è stata promossa dall’Ente Parco e dall’Istituto
Internazionale di studi Giuseppe Garibaldi nell'ambito della manifestazione
realizzata dal Polo Museale della Sardegna: "La storia in dispensa -
Gustosa narrazione delle imprese agricole del Generale".
Guidati dal commissario del parco Comandante
Leonardo Deri, da Giuseppe Garibaldi pronipote dell’Eroe e Presidente
dell’Istituto internazionale di studi Giuseppe Garibaldi e dall’autore della
pubblicazione: lo storico Ludovico Pisani gli ospiti sono stati accompagnati in
un viaggio alla scoperta dei dettagli meno conosciuti della vita dell’eroe
risorgimentale sull’Isola di Caprera attraverso una nuova pubblicazione edita
dalla casa editrice Taphros di Olbia che svela e riporta alla luce aspetti
inediti della quotidianità dell’Eroe e del suo intenso rapporto con l’Isola di
Caprera e in particolare con la natura, la terra e i suoi prodotti. Attraverso
un’analisi dettagliata dei Diari dell’Eroe il ricercatore si è misurato in particolare
nella definizione del rapporto tra l’eroe e l’Isola di Caprera, la sua fatica
quotidiana per cercare di recuperare alla produttività agricola quel fondo
granitico così difficile da gestire.
I Diari di
Garibaldi, o meglio, i “Quaderni Agricoli - Pastorizi” conosciuti da pochi
addetti ai lavori, non sono mai stati studiati nel dettaglio né riprodotti,
almeno nelle parti più intriganti, come è stato fatto con questo studio
promosso dall’Ente Parco di La Maddalena ed affidato all’Istituto Garibaldi grazie
alla disponibilità del Museo del Risorgimento di Milano, dove, tra le carte del
Fondo Emilio Curatolo, i Diari sono conservati. Questi piccoli quaderni redatti
con un calligrafia minuta rendono perfettamente l’idea dell’estrema
meticolosità che sempre caratterizzò Garibaldi e ci forniscono ulteriori
sorprendenti notizie rispetto alla vita e alla quotidianità del vissuto di
Giuseppe Garibaldi sull’Isola di Caprera.
La scelta di
andare in stampa con i diari agricoli dell’eroe risponde all’esigenza di approfondire
con contenuti inediti una parte non abbastanza conosciuta ma evidentemente
fondamentale relativa alla presenza di Giuseppe Garibaldi sull’Isola di
Caprera, sfogliando le pagine trascritte dei diari emerge un’attenzione
specifica e una curiosità mai banale rispetto al rapporto con la natura e i
suoi prodotti; sforzo di approfondimento non puramente intellettuale ma fisico
e concreto ancora oggi misurabile e visibile all’interno di quell’area sui cui
l’Ente Parco si è proposto di operare in collaborazione con tutti i soggetti
istituzionali coinvolti nella valorizzazione degli “Orti di Garibaldi. In
queste pagine, attraverso una lettura agevole e ben curata, è possibile
approfondire aspetti fondamentali e inediti di questo intenso rapporto di Giuseppe
Garibaldi con la natura e con l’Isola di Caprera.
«Anche la
pubblicazione e la presentazione di questo libro è un altro tassello del
difficile lavoro di ricostruzione delle attività dell’Ente Parco che abbiamo
portato positivamente a termine durante il corso di quest’anno – ha spiegato il
Commissario straordinario dell’Ente Parco Leonardo Deri – Avevamo la
possibilità di mandare in stampa diverse pubblicazioni, abbiamo scelto di
lavorare su questa per confermare l’importante rapporto di collaborazione con
l’Istituto Garibaldi».
«Una
pubblicazione che svela una parte meno conosciuta del’Eroe – commenta il
pronipote e Presidente dell’Istituto internazionale di studi Giuseppe Garibaldi
– frutto di una positiva collaborazione tra diversi soggetti istituzionali che
hanno creduto nel progetto di raccontare un Garibaldi meno noto ma
profondamente legato alla terra e alla natura dell’isola di Caprera».