Il sindacato della CISL che da tempo segue la questione, rispetto l’epilogo dell’annosa faccenda che riguarda gli insegnanti civili di Mariscuola a La Maddalena, nutre forte preoccupazione .Si tratta, infatti dei 12 civili in servizio da anni presso la scuola militare, che hanno sempre garantito con spirito di abnegazione un elevato standard qualitativo di insegnamento.
Il polo formativo della Marina Militare a La Maddalena è da sempre ritenuto da tutti il fiore all’occhiello di un’offerta formativa di qualità.
<<Gli insegnanti, è bene sottolinearlo,- scrive Mirco Idili segretario provinciale - hanno sempre partecipato alla stesura di testi, appunti, presentazioni da fornire agli allievi;hanno redatto i piani di lezione, relativamente ad ogni materia insegnata, nonché le relazioni di fine ciclo, al fine di uniformare e migliorare la didattica dei corsi svolti;quando richiesto, hanno partecipato alla redazione delle monografie delle materie culturali e non militari;quando se ne è presentata l’occasione (e ne è stata data l’opportunità), hanno frequentato i corsi di metodologia didattica ed hanno istruito i formatori militari appena destinati all’insegnamento;hanno fatto parte dell’Osservatorio permanente sulla qualità della formazione negli Istituti militari;seppure occasionalmente, hanno prestato attività di consulenza su questioni tecniche estranee all’insegnamento e, sempre, a titolo gratuito;hanno effettuato conferenze storiche divulgative presso strutture scolastiche cittadine a richiesta del Comando;hanno sempre partecipato alla vita della Scuola, in tutte le sue forme di espressione.>>Ed ora
pur comprendendo la necessità di politiche di contenimento della spesa pubblica messe in campo dall’attuale governo, viene difficile capire la ratio dell’ultimo provvedimento, dell’amministrazione militare, che di fatto ha interrotto il rapporto di lavoro con questi padri e madri di famiglia a decorrere dal 1 agosto.
<<Nel momento peggiore per l’asfittica economia maddalenina, con nessuna possibilità di essere ricollocati nel mercato del lavoro locale, non è possibile lasciare soli al proprio destino coloro i quali, da sempre con contratti precari, hanno contribuito all’affermazione di tanti graduati della Marina Militare.>> A giudizio di Idili
Se si dovesse concretizzare il ridimensionamento dell’attività di Mariscuola, ed il conseguente taglio alle ore ed agli organici di docenza, si realizzerebbe l’ennesimo scippo ai danni di una comunità che, dopo la partenza degli americani e di parte delle strutture militari, attende da anni invano la riconversione economica e auspicabili dinamiche di sviluppo ed occupazione.Riteniamo che un’opportunità possa essere quella, facendo sistema, di mettere a disposizione la scuola per la formazione ad esempio del personale della Marina Mercantile, della Guardia Costiera, della Protezione Civile e quant’altro, tutte soluzioni che inserite in un momento di diminuzione dei corsi per la formazione del personale della Marina Militare, potrebbero ridare nuova linfa al complesso militare locale e giustificarne la permanenza con l’attuale forza lavoro.
Forte è l’appello che, come Cisl Gallura, lanciano al Sindaco Comiti, all’amministrazione della Marina, al Governatore Cappellacci ed ai parlamentari del territorio, affinchè in tempi rapidi attivino le opportune azioni che possano garantire la continuità dell’offerta formativa di eccellenza di Mariscuola e la continuità occupazionale degli insegnanti civili coinvolti.Peone