– Firmati dall’assessore dell’agricoltura, Oscar Cherchi, alcuni decreti relativi al settore pesca. Il primo riguarda ‘Disposizioni relative all’utilizzo delle nasse nell’esercizio della pesca marittima professionale nel mare territoriale della Sardegna’. In particolare, l’esponente dell’esecutivo regionale ha confermato il numero massimo di nasse che possono essere utilizzate a seconda del tonnellaggio delle barche da pesca per distribuire equamente lo sforzo di pesca fra le imbarcazioni che fanno uso di questo strumento. Le unità con un tonnellaggio inferiore a 2 GT (con Gt si intende stazza lorda, da ‘gross tonnage’) potranno imbarcare un massimo di 400 nasse, mentre da 2 a 5 Gt saranno consentite 800 nasse ad imbarcazione ma con il limite di 300 per ogni uomo imbarcato; al di sopra dei 5 GT saranno consentiti 1200 attrezzi per unità di pesca, sempre con il limite di 300 nasse per imbarcato. Per la pesca specifica dei crostacei di profondità, invece, il numero di nasse utilizzabili viene allineato alle limitazioni comunitarie che prevedono un numero massimo di 250. Il decreto, in attesa dell’attuazione dei Piani di gestione locali, abolisce le precedenti disposizioni, facendo slittare al 1 marzo 2013 l’obbligo generalizzato di utilizzo di nasse che siano dotate di un sistema di apertura automatica nel caso vengano disperse in mare. Questo dispositivo avrà la funzione di rendere inattive le nasse nei tempi previsti da specifiche tecniche che dovranno essere fissate da apposito decreto. Spetterà all’agenzia regionale Agris definire, al termine dello studio in corso sul contributo delle nasse alla cosiddetta pesca “fantasma”, le specifiche tecniche degli attrezzi che potranno essere utilizzati. Agris e Laore avranno poi il compito di organizzare, entro novembre, incontri divulgativi per illustrare i risultati ottenuti dalla sperimentazione attualmente in atto relativamente all’utilizzo di queste nuove nasse “intelligenti”.
Un altro decreto riguarda l’arresto temporaneo delle unità di pesca abilitate ai sistemi di pesca a strascico e/o volante per il 2012. Dal provvedimento sono escluse le imbarcazioni abilitate alla pesca oceanica che operano oltre gli stretti. Il fermo in questione è obbligatorio per la durata consecutiva di almeno trenta giorni dal 1 al 30 settembre con la possibilità, in questo caso facoltativa, di anticiparlo dal 17 agosto per le imbarcazioni di stazza superiore a 15 GT, e di posticiparlo, sempre discrezionalmente, fino al 15 ottobre 2012 per unità di pesca di stazza inferiore a 15 GT. Le imprese che sono tenute ad effettuare il fermo dell’attività di pesca riceveranno degli aiuti direttamente dal Ministero delle Politiche Agricole Alimentari e Forestali per le quote a carico del Fondo europeo della pesca (Misura 1.2), mentre il soggetto responsabile delle erogazioni a carico del bilancio regionale sarà Argea Sardegna.
Infine due decreti sul corallo. Il primo riguarda le “Disposizioni per l’attivazione della sperimentazione dell’utilizzo del R.O.V. per la perlustrazione dei banchi di corallo”, per l’avvio della sperimentazione dell’utilizzo del R.O.V. (Remotely Operated Vehicles) per la ricerca dei banchi di corallo rosso con la partecipazione diretta dei corallari autorizzati. Sull’imbarcazione che utilizzerà tale strumento dovrà essere presente un osservatore accreditato che opererà nell’ambito del progetto ‘Misure gestionali volte al ripopolamento degli stock di Corallo Rosso’. “In questo modo – ha precisato l’assessore Cherchi – la Sardegna potrà offrire un prezioso contributo alle altre attività di ricerca in ambito nazionale finalizzate a verificare, tra l’altro, l’impatto dell’utilizzo di tale strumento sullo sforzo di pesca e, di conseguenza, sulla risorsa. Una risorsa cosi importante per le sue caratteristiche biologiche e per la rilevanza socio economica, come il corallo rosso, richiede, oltre a un’attenzione particolare, anche l’adattamento continuo della politica gestionale per garantire, contemporaneamente, sostenibilità ambientale e socio-economica”.
L’altro decreto completa, invece, le “Disposizioni per la tracciabilità del corallo rosso prelevato nelle acque territoriali prospicienti il territorio sardo”. Queste ultime disposizioni, di natura sperimentale, entreranno in vigore dal 1° settembre fino al termine della stagione di pesca del corallo 2012. “Entro 30 giorni dalla conclusione della sperimentazione – ha puntualizzato l’esponente della Giunta Cappellacci - l’amministrazione regionale, in base ai risultati della sperimentazione, predisporrà la proposta di linee guida per la gestione a regime di tali procedure di grande importanza per gli operatori che, anche grazie alla certificazione dell’origine del corallo rosso, potranno creare ulteriore valore aggiunto economico e sociale per le loro attività imprenditoriali e per quelle dell’indotto”.