lunedì 1 ottobre 2012

Non solo storia al Compendio Garibaldino…

  
  Perfetto connubio tra musica e lettura lo scorso sabato 29 settembre 2012, nella splendida cornice del compendio Garibaldino a Caprera in occasione della Giornata Europea del Patrimonio.
  “L’Italia tesoro d’Europa”, questo lo slogan della giornata. promotore la Sovrintendenza per i beni architettonici, paesaggistici, storici, artistici ed etno - antropologici per la provincia di Sassari, che anche quest’anno ha aderito alla manifestazione, ufficialmente lanciata dal 1991 dal consiglio d’Europa, poi trasformate in un’azione congiunta con la commissione europea, e che ogni anno coinvolge ben 50 nazioni, ciascuna coi propri beni culturali, i monumenti e i luoghi storici.
  Inutile sottolineare l’unicità del ruolo dell’Italia all’interno della storia e della cultura europee.
  Andrea Bebbu, Miriam Era, Elena Serra, Graziella D’Angelo, Antonio Camarda, Benedetta Capone, attori appartenenti a diverse compagnie teatrali, hanno accompagnato il pubblico in un viaggio a ritroso nel tempo, dando lettura di un carteggio fra Giuseppe Garibaldi e la baronessa Maria Esperance Brand von Schwartz, biografa di Garibaldi, che di lui conosceva imprese, ideali, ma anche il lungo amore che lo aveva legato ad Anita fino alla tragica morte… Biografa e confidente del Generale, di quello che lei descriveva come “un astro nel cielo ma [che], come la luna, lasciava scorgere grandi macchie scure”. Biografa e amica, più fedele per certi versi di una fidanzata, che ebbe con l’Eroe un intenso scambio epistolare carico di ammirazione e stima reciproche.
  Due brani tratti dal testo "Mio Padre" di Clelia Garibaldi hanno poi suggellato il percorso.
  A sottolineare la drammaticità dei passi più toccanti, l’accompagnamento musicale del giovanissimo pianista Riccardo Porcedda. Peone
  Immancabile presenza, a confermarsi ancora una volta come presenza viva e costante nella comunità maddalenina, la Banda Filarmonica Giuseppe Garibaldi, diretta dal maestro William Jefferson Edes Jr.
  Schierata nel cortile, all’ombra dell'enorme pino che Garibaldi piantò nel 1867 per la nascita della figlia Clelia, la Banda ha conferito solennità alla manifestazione, inaugurandola con la maestosità dell’Inno di Mameli e dell’ Inno di Garibaldi e concludendola poi sulle ali nostalgiche di “Va’ pensiero” di Giuseppe Verdi, Peone

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