SPENDING REVIEW, TAGLI SULLA SPESA PER 1,7 MLD, SARDEGNA CAPOFILA: SERVE
COMPATTEZZA TRA REGIONI SPECIALI PER DIFENDERE NOSTRI DIRITTI
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COMUNICATO
STAMPA
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La Regione Sardegna capofila tra quelle a statuto speciale e tra
le Province autonome per difenderne i diritti in un momento in cui c’è il
pericolo che la loro specialità possa essere messa in discussione. La proposta è
arrivata oggi a Roma dal vicepresidente della Regione Simona De Francisci
(delegata dal presidente Ugo Cappellacci) che ha coordinato il tavolo di Regioni
speciali e Province autonome riunite per definire i criteri di ripartizione dei
tagli sulle spese per 1,7 miliardi di euro decisi dal provvedimento sulla
spending review 2012 del Governo Monti. Un’iniziativa, quella della Sardegna,
che ha già trovato i primi riscontri positivi da parte dei politici presenti
oggi al tavolo. Da sottolineare, tra l’altro, che su questo decreto la Regione
sarda ha presentato ricorso alla Corte Costituzionale.
In
particolare, gli enti interessati (oltre alla Sardegna, la Sicilia, il Friuli,
la Valle d'Aosta, il Trentino Alto Adige e le Province autonome di Trento e
Bolzano) dovranno trovare un’intesa su come dividersi per il 2013 i 1700 milioni
stabiliti dal decreto legge 95/2012 (articolo 16 comma 3). Se l’accordo non sarà
raggiunto, varranno i criteri decisi dal ministero dell’Economia che, per
esempio, assegnano alla Sardegna riduzioni per circa 307 milioni di euro (dato
correttivo proposto dalla nostra Regione rispetto ai 314 milioni iniziali del
ministero). In ogni caso, se il criterio prefissato dalla legge non verrà
correttamente applicato né sarà ritenuto equo, il provvedimento ministeriale di
ripartizione sarà prontamente impugnato.
“Oggi
più che mai è necessario difendere i diritti dei sardi sia sul piano politico
che su quello giurisdizionale. E occorre compattezza fra Regioni a Statuto
speciale e Province autonome – hanno auspicato il presidente della Regione
Cappellacci e il vicepresidente De Francisci – perché il momento è delicato, tra
disegni di macro-Regioni del Nord e di ventilata eliminazione della specialità.
Alle prossime riunioni della Conferenza delle Regioni e della Stato-Regioni
serve comune solidarietà e unità di intenti per tutelare la nostra specialità e
per non incorrere in ulteriori ingerenze da parte dello Stato. La Sardegna
continuerà dunque in questi giorni nell’opera di mediazione per arrivare a un
accordo tra Regioni e Province speciali