martedì 9 luglio 2013


 

    Con delibera nr. 25 del 4 luglio 2013, firmata dal Presidente Cappellacci, la Regione ha autorizzato le Province a riassumere i lavoratori precari dei CSl fino al 31 luglio 2013. Ciò “nelle more dell’applicazione della legge 3 del febbraio   2013 “Assunzione a termine da parte dell'agenzia Regionale per il Lavoro” degli operatori impegnati nelle attività del CSL”. Queste le dichiarazioni del Presidente dell'Unione Province Sarde  Roberto Deriu:

"Come Province, tutte e otto, collaboreremo lealmente con la Regione Sardegna e ci sostituiremo a lei nel dare sollievo alle 360 famiglie dei lavoratori dei CSL (centri servizi per il lavoro)  da mesi in vana attesa di una soluzione  alla loro situazione.
Siamo pronti ad ovviare all’inefficienza dell’Agenzia Regionale del Lavoro che in cinque mesi, per sua stessa ammissione,  non è riuscita  a fare nessun passo avanti nella delicata questione, con ciò confermando l’assoluta inconsistenza delle argomentazioni di quanti ancora,  dopo l’esempio Abbanoa, vogliono una Sardegna amministrata attraverso Agenzie Regionali (dell’acqua, delle strade, delle manutenzioni, del lavoro, dell’Università, della sanità).
Risponderemo immediatamente  alla richiesta del Presidente Cappellacci e riprenderemo i rapporti contrattuali sospesi nel mese di maggio e li prorogheremo fino al 31di Luglio .Ma diciamo la verità alle 360 famiglie sarde sulla cui pelle e sul cui futuro si sta giocando da troppo tempo:  per oltre  due mesi sono stati tenuti fuori dal posto di lavoro e sono stati illusi  con rinvii di giorno in giorno e si è impedito alle Province di riassumerli. Ora, alle strette, lo permettono, ma solo per altre tre settimane.
Trecentosessanta  famiglie sarde  pagano e pagheranno la auto-dichiarata  inefficienza dell’Agenzia Regionale del Lavoro e l’ossessione di questo Presidente della Regione e di questa maggioranza di governo di controllare  tutto e di tutti, centralizzare ogni gestione senza tener conto delle inefficienze e dei disagi procurati.
Non possiamo tollerare che le battaglie  demagogiche e populiste arrechino danni seri ai cittadini ed ai lavoratori. E’ ora di dire basta e di impegnarsi in una vera lotta di liberalizzazione, per riportare l’amministrazione

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