mercoledì 17 luglio 2013
Disastro economico e politico
La relazione
dei revisori dei conti certifica quanto abbiamo ripetuto negli ultimi tre
anni: i sardi pagheranno di tasca loro
il disastro Abbanoa, voluto da una politica che ha costruito un ente
gigantesco e per questo strutturalmente
in perdita e indebitato. Abbanoa infatti a causa delle dimensioni non ottimali dell'ambito di sua
competenza è e sarà costretta a vendere sempre in perdita. Né sono possibili i controlli, proprio a
causa del gigantismo di Abbanoa che impediscono
analisi precise su fatturazioni, debiti e crediti. A ciò si aggiunge
l’ulteriore ostacolo all'efficienza
creato dalla politica
centralista praticata dalle ultime giunte regionali: l’aver allontanato i cittadini dal controllo di Abbanoa ne ha
impedito il controllo politico e ciò ha
favorito l’incremento di disfunzioni e disservizi.La strada da
percorrere se si vuole impedire che crolli tutto e che l’acqua arrivi a costare
tariffe improponibili è obbligata: è necessario ammettere che Abbanoa è troppo
grande per poter funzionare efficientemente, bisogna abbandonare fissazioni centraliste, studiare dettagliatamente la situazione
sarda, definire scientificamente gli ambiti ottimali, riportare il controllo
politico il più vicino possibile ai cittadini
e da lì ripartire con la gestione.