Con delibera
nr. 25 del 4 luglio 2013, firmata dal Presidente Cappellacci, la Regione ha
autorizzato le Province a riassumere i lavoratori precari dei CSl fino al 31
luglio 2013. Ciò “nelle more dell’applicazione della legge 3 del febbraio 2013 “Assunzione a termine da parte
dell'agenzia Regionale per il Lavoro” degli operatori impegnati nelle attività
del CSL”. Queste le dichiarazioni del Presidente dell'Unione Province
Sarde Roberto Deriu:
"Come
Province, tutte e otto, collaboreremo lealmente con la Regione Sardegna e ci
sostituiremo a lei nel dare sollievo alle 360 famiglie dei lavoratori dei CSL
(centri servizi per il lavoro) da mesi
in vana attesa di una soluzione alla
loro situazione.
Siamo pronti
ad ovviare all’inefficienza dell’Agenzia Regionale del Lavoro che in cinque
mesi, per sua stessa ammissione, non è
riuscita a fare nessun passo avanti
nella delicata questione, con ciò confermando l’assoluta inconsistenza delle
argomentazioni di quanti ancora, dopo
l’esempio Abbanoa, vogliono una Sardegna amministrata attraverso Agenzie
Regionali (dell’acqua, delle strade, delle manutenzioni, del lavoro,
dell’Università, della sanità). Risponderemo immediatamente alla richiesta del Presidente Cappellacci e riprenderemo i rapporti contrattuali sospesi nel mese di maggio e li prorogheremo fino al 31di Luglio .Ma diciamo la verità alle 360 famiglie sarde sulla cui pelle e sul cui futuro si sta giocando da troppo tempo: per oltre due mesi sono stati tenuti fuori dal posto di lavoro e sono stati illusi con rinvii di giorno in giorno e si è impedito alle Province di riassumerli. Ora, alle strette, lo permettono, ma solo per altre tre settimane.
Trecentosessanta famiglie sarde pagano e pagheranno la auto-dichiarata inefficienza dell’Agenzia Regionale del Lavoro e l’ossessione di questo Presidente della Regione e di questa maggioranza di governo di controllare tutto e di tutti, centralizzare ogni gestione senza tener conto delle inefficienze e dei disagi procurati.
Non possiamo tollerare che le battaglie demagogiche e populiste arrechino danni seri ai cittadini ed ai lavoratori. E’ ora di dire basta e di impegnarsi in una vera lotta di liberalizzazione, per riportare l’amministrazione