4 – Un piatto di riso con funghi manda all’ospedale una famiglia di Milano: marito di 78 anni e moglie di 65 ieri sera sono arrivati al Pronto Soccorso di Olbia a causa di un Omphalotus Olearius, scambiato per un "Gallinaccio". La coppia, dopo alcune ore, ha lasciato l'ospedale; le loro condizioni di salute sono buone. La Asl di Olbia invita gli amanti dei funghi a contattare SEMPRE il micologo dell’azienda prima di consumarli, in particolare quando non si è certi del prodotto raccolto.
L'intossicazione è conseguente all'ingestione di un fungo velenoso, l'Omphalotus Olearius, raccolto dai coniugi in una campagna di Marinella, nel comune di Olbia, e consumato ieri, sabato 29 novembre 2014, all'ora di pranzo. I problemi sono iniziati nel pomeriggio con sintomi a carico dell'apparato gastrointestinale, come vomito irrefrenabile, dolori addominali violenti. I coniugi, a bordo della loro vettura, si sono presentati ieri sera, intorno alle 18.30, al Pronto Soccorso del Giovanni Paolo II di Olbia: per entrambi è stato seguito il protocollo da intossicazioni alimentari. I sanitari, che sono stati aiutati anche dalla dettagliata descrizione dell'uomo, un medico, che ha sin da subito associato il loro malessere (che ha colpito in maniera più violenta la moglie) al consumo dei funghi; dopo un’indagine conoscitiva e la consulenza dei Micologi dell’Azienda sanitaria, hanno trattato i pazienti che sono rimasti in osservazione all'ospedale per alcune ore, sino a quando, intorno alle 22.00, i coniugi hanno lasciato volontariamente l'ospedale.
Per evitare simili situazioni la Asl di Olbia consiglia di rivolgersi sempre al Micologo: l’Azienda Sanitaria ha messo a disposizione della popolazione un esperto in grado di classificare e fare una cernita esatta dei funghi.
Il micologo della Asl di Olbia è a disposizione della popolazione il lunedì, mercoledì e venerdì dalle ore 9.00 alle 13.00, nei locali all'ingresso della struttura sanitaria San Giovanni di Dio, in viale Aldo Moro.
L’Ispettorato Micologico garantisce attività di prevenzione, controllo e certificazione di commestibilità dei funghi freschi spontanei destinati all'autoconsumo dei cittadini ma anche di quelli destinati alla vendita o alla somministrazione negli esercizi di ristorazione e gastronomia. “Gli ispettori del servizio micologico sono a disposizione della popolazione, per questo vi invitiamo a non consumare funghi se non siete certi della loro commestibilità: nel caso sottoponeteli alla nostra attenzione”, spiegano Giuseppina Meloni e Michele Murrai, i due micologi della Asl di Olbia che ieri sera hanno prestato la loro consulenza ai medici del Pronto Soccorso. "L'Omphalotus olearius, dal tipico colore arancione, viene spesso confuso per il Cantharellus cibarius, anche detto “Gallinaccio”: la tradizione popolare ritiene che tutti i funghi che nascono sopra i tronchi degli alberi siano commestibili, invece, come in questo caso, si e’ tratti in inganno e si mette a rischio la propria vita, soprattutto se si consumano grossi quantitativi di questo fungo”, aggiungono i due micologo. "In questo caso siamo stati fortunati, ma invitiamo la popolazione a non mettere a rischio la propria vita: noi siamo a loro disposizione per un'accurata cernita che eviterebbe spiacevoli conseguenze", concludono.