. "La memoria è una ricchezza da coltivare per rafforzare la nostra coscienza civile e il nostro senso di appartenenza alla comunità. Questa iniziativa ci aiuta a comprendere meglio i fatti avvenuti nell'isola dell'Asinara tra il 1915 e il 1916, un capitolo doloroso della nostra storia”.
Lo ha detto l'assessore degli Affari generali Gianmario Demuro, a Stintino, alla cerimonia di inaugurazione della mostra “Vita e morte dei prigionieri austroungarici sull'isola dell'Asinara, una crisi umanitaria” allestita nel nuovo Museo della Tonnara.
Erano presenti il presidente della Repubblica ungherese Janos Ader, il sottosegretario alla Difesa Domenico Rossi e alcuni rappresentanti del Governo magiaro.
La mostra ricorda il dramma di circa 27 mila soldati dell'esercito austro-ungarico giunti in Sardegna, al termine di un lungo e tormentato ponte navale, con lo status di prigionieri. Molti di loro per la fame e le malattie non riuscirono a sopravvivere.
“L'iniziativa, promossa dal comune di Stintino, è un argine contro l'oblio rispetto a un episodio dimenticato della prima guerra mondiale. Recuperare questa memoria di dolori e sofferenze ci aiuta ad affrontare con maggiore consapevolezza il futuro. Rievochiamo una emergenza umanitaria paragonabile al dramma vissuto oggi dai migranti che attraversano il Mediterraneo per raggiungere le coste dell'Occidente”, ha aggiunto l'assessore Demuro.
L'esponente della Giunta Pigliaru ha inoltre sottolineato il coinvolgimento diretto della Sardegna nella Grande Guerra.
“ La nostra isola ha pagato un tributo pesantissimo a quel conflitto con 13 mila soldati caduti e tantissimi feriti. Tutto questo non va dimenticato e la Giunta di cui faccio parte sostiene in modo convinto tutte le iniziative per rendere vivo il ricordo”.
Nel pomeriggio è prevista una cerimonia all'Asinara dove verrà scoperta una stele commemorativa nelle vicinanze della piccola cappella austro-ungarica di Cala Rea
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