- “Sulla sorveglianza sanitaria agli ex esposti all’amianto ci sono procedure da affinare, ma tanto è già stato fatto in questi anni dall’assessorato della Sanità, anche grazie alla collaborazione delle associazioni”. Lo afferma l’assessore della Sanità, Luigi Arru, aggiungendo che “nei prossimi giorni verrà formalizzata la presenza dei rappresentanti delle associazioni in un tavolo tecnico sui protocolli adottati”.
La Regione considera la prevenzione in materia di tutela sanitaria dal rischio amianto di prioritaria importanza per la forte rilevanza sanitaria e sociale e ha da tempo avviato il censimento e la mappatura dei siti contenenti amianto (sono 2.029, di cui 1.341 edifici pubblici o aperti al pubblico e 688 relativi a siti produttivi attivi e dismessi); la vigilanza sull’esecuzione degli interventi di bonifica; il controllo dei flussi informativi sulle relazioni annuali che le imprese che svolgono le bonifiche sono tenute a inviare; la sorveglianza sanitaria degli ex esposti; il Registro dei casi di mesotelioma asbesto correlati. Al 31 dicembre del 2015 sono 1315 gli iscritti al Registro, 1241 per esposizione elevata, 74 per esposizione bassa. I settori lavorativi da cui principalmente provengono sono quelli dell’industria dei metalli, della chimica, della lavorazione della carta, del settore elettrico e delle costruzioni.
Le persone a rischio vengono sottoposte a Tac, spirometria totale e basale, radiografia toracica, visita pneumologica.
La sorveglianza sanitaria del 2015 ha fatto emergere 46 nuovi casi (84 nel 2014) di patologie asbesto correlate: 16 asbestosi (malattia polmonare cronica), 14 placche pleuriche, 7 casi di fibrosi con placche pleuriche, 7 ispessimenti pleurici, un caso di mesotelioma e uno di tumore polmonare.