Agguerriti piu che mai , i lavoratori marittimi della Enermar che dal 31 sono stati licenziati e quindi ormai sono senza lavoro , si sono trasferiti a Cagliari per protestare contro la regione , finchè la stessa non risolve il loro problema . Sono circa una settantina di persone tra marittimi mogli e figli che li hanno voluti seguire per dare loro conforto . Sono sistemati sui traghetti Agata e Pace che si sono ormeggiati al porto, occupato simbolicamente per protestare contro l’operato della regione ,denominandole le navi degli indignati, ma di fronte al palazzo di vetro per stare in sit-in tutto il giorno
Naturalmente il cambio avviene ogni de giorni per non arrivare allo sfinimento fisico . Tanto è vero che quelli che sono rimasti a Cagliari dall’altro ieri , partiranno oggi dopo che arriva il cambio da La Maddalena , dove a sua volta altri 30 lavoratori tengono occupato il salone del consiglio comunale . Per oggi è previsto che una delegazione di 30 persone si rechino davanti al palazzo della regione , mentre glia altri di fronte all’assessorato ai trasporti per cercare di far rilanciare la vertenza Enermar ,ma soprattutto per ricordare alla regione di rispettare la legalità prendendo in considerazione le delibere passate che non sono state evase, ma anche quelle di altri lavoratori che in questi mesi stanno combattendo anche loro per non perdere il posto di lavoro.- Quello che la regione vuole fare e cioè cercare due navi in affitto per sopperire alle corse mancanti della Enermar , non va bene a molti marittimi e soprattutto al segretario regionale della Uil trasporti Giulio Verrascina che da subito aveva detto che non si gfifdava di questa flotta sarda , anche perché le due navi della flotta sarda sono “buttate “ una al porto di Livorno e l’altra a Civitavecchia , ferme , ma pagate con i soldi di noi tutti . Per Verrascina . quindi è una “ Flottola Sarda “ anche perché non si fidano della regione Sardegna che da otto mesi non è riuscita a portare compimento quello che era naturale fare e cioè le gare . A segujre la vertenza c’era anche Marina Spinetti che
arla da semplice cittadina, in nome di una “cittadinanza attiva” che deve risvegliarsi ogniqualvolta si vedano dei diritti calpestati. Perciò inizia il suo intervento con delle cifre: 83 i lavoratori che hanno perso il lavoro, 50 le corse in meno, 8 i mesi trascorsi dai lavoratori Enermar in tenda in attesa vana che la Regione dirimesse la vertenza che li riguarda. Cifre che evidenziano due diritti calpestati. Diritto alla continuità dei cittadini maddalenini e diritto al lavoro dei dipendenti Enermar. Licenziati dalla giunta regionale. Da ciò nasce il laboratorio virtuale e reale della nave degli indignados , laboratorio per la rinascita dei diritti, per dire che la vertenza Enermar può e deve essere il simbolo delle troppe vertenze inevase della Regione Sardegna, Vinils Eurallumina pastori sardi. Sarà una protesta pacifica e creativa, “salire a bordo” significherà aderire alla nostra protesta e ospiteremo oltre a discussioni politiche anche incontri culturali. Perciò oggi, 2 Novembre, inauguriamo il nostro laboratorio parlando di diritti con letture tratte dagli “Scritti Corsari” di Pasolini, di cui ricorre oggi l’anniversario della morte.
Intanto il primo giorno effettivo dopo che la Enermar ha chiuso i battenti si cominciano a notare i primi disagi nella banchina commerciale:Peoen