venerdì 4 novembre 2011

Assemblea autoproclamata per i marittimi

L’aula del consiglio comunale, che da otto giorni è occupata dalle famiglie dei lavoratori Enermar, è stata il teatro di una assemblea autoproclamata al fine di poter fare il punto circa la riunione tenutasi a Cagliari il giorno precedente. In una sala gremita è stato il rappresentante della UIL Giulio Verrascina a informare i presenti che la riunione  non aveva avuto gli esiti sperati. A suo dire l’esclusione delle parti sociali, ed in particolar modo della Uiltrasporti, dal tavolo regionale convocato dell’assessore ha rappresentato una grave mancanza nei confronti dei lavoratori. Il sindacalista ha rimarcato positivamente l’atteggiamento della Enermar che ha insistito perché i sindacati fossero presenti al fine di garantire per i marittimi la stesura di un ipotetico accordo. Ma alla fine, visto l’abbandono della Enermar, l’accordo è saltato. Giulio Verrascina ha poi criticato il piano della Regione che prevede di fare fronte alla cessazione di Enermar con una “mini flotta sarda” dati gli ingenti costi che la Regione dovrebbe sostenere e le poche garanzie per i marittimi disoccupati di essere ricollocati nella stessa nuova compagnia pubblica. Parere contrastante veniva espresso dal sandaco Comiti, anch’egli presente alla riunione con l’assessore, il quale giudicava inopportuno  l’abbandono del tavolo da parte di Enermar visto che si era ormai arrivati al punto di restituire alla compagnia le famose sei corse che attualmente sono coperte dalla Delcomar. Il sindaco ha anche approvato il piano della Regione per gestire l’emergenza.  Il confronto è proseguito facendo emergere differenti punti di vista espressi soprattutto dai lavoratori. In particolare sembra che la compagnia non ritenga sufficiente riavere le sei corse in concomitanza con l’inizio della stagione invernale, dato che i pochi biglietti staccati in questo periodo non coprirebbero il costo da sostenere. In molti giudicano colpevole il ritardo della Regione, la quale  se veramente voleva risolvere la condizione dei lavoratori doveva proporre questo tipo di soluzione otto mesi prima quando si registrarono le prime crepe alla struttura economica della società. Si ha come l’impressione che la Enermar ambisca meglio alla celebrazione delle gare per l’assegnazione definitiva delle corse che a soluzioni tampone che non garantiscono prospettive certe. Intanto i marittimi inizieranno domani ad avviare le pratiche per gli ammortizzatori sociali. Presenti anche diversi consiglieri comunali, assessori e del parroco Don Degortes. Da registrare a margine l’intervento del consigliere Franco Cuccureddu, che oltre ad esprimere solidarietà, si è anche detto disponibile a recepire le istanze da portare in Consiglio Regionale. Resta ferma da parte dei marittimi e delle loro famiglie la volontà di continuare ad occupare l’aula del Consiglio Comunale con la speranza di veder ricomparire all’orizzonte le navi della Enermar che ieri hanno lasciato l’Isola.Peone

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