Finalmente
un’opera iniziata e terminata nel giro
di pochi mesi , al contrario dell’Opera Pia che a
pochi metri di distanza , langue per la
sua lungaggine e chissà se si riuscirà ad essere terminata . Si tratta dell’oratorio parrocchiale che è nato
nelle vie che si intersecano tra Balbo e
Cairoli , avendo questi diverse entrate .La struttura è stata inaugurata dal
vescovo Sebastiano Sanguinetti, alla presenza del parroco don Domenico Degortes,
del sindaco Angelo Comiti e di un rappresentante della comunità di Olbia ,
oltre fedeli , ma anche invitati .<<Questo oratorio è uno di quei
luoghi dove si costruiscono uomini nuovi
, soprattutto guardando alle nuove generazioni - ha detto il vescovo dopo aver
tagliato il nastro augurale – ed anche se
c’è stata una lunga gestazione ,
le opere che incontrano difficoltà sono quelle che riescono meglio e piu’conquistate , anche
perché è una struttura di cui si sentiva veramente bisogno .>>Gongola il parroco
Don Domenico Degortes che ha visto nascere nel giro di pochi mesi , grazie all’impegno
dell’architetto Corda , dell’ingegner Masu e sopratutto dell’impresa Grassi ,
la nuova struttura che al centro mancava .<<L’oratorio nella
tradizione della chiesa è un luogo di
formazione , d’incontro e relazioni in modo particolare per i ragazzi e giovani
,anche se poi è aperto a tutti . Qua si farà catechismo , ma non solo , si dovrà giocare
perché nel gioco i ragazzi
si educano in particolare con l’aiuto di animatori ,. Si spera di mettere su un gruppo di canto , ragazzi che suonino ,che facciano teatro a seconda delle inclinazioni del giovane che lo frequentano .>> .La parrocchia
di Moneta ha già un bel oratorio grande e con tante strutture , ma
soprattutto vivo con un gruppo filodrammatico
, c’è anche un oratorio nella parrocchia militare ,<< noi- prosegue don
Domenico - eravamo l’unica parrocchia che non l’aveva . Oggi invece possiamo
usufruire di una sala grande con altre sale e soprattutto del
piccolo anfiteatro esterno dove si possono fare tante cose . Si poteva far di
più ma le leggi urbanistiche non hanno permesso altro se non il ripristino dell’esistente”>>PEONE