Il clima che si percepiva era carico di tensione. Prima il
Sindaco, poi tutti i capigruppo, l'assessore all'urbanistica, e un consigliere
prendono la parola; emerge la generalizzata volontà politica di predisporre un
ordine del giorno da indirizzare ai massimi organi politici, nazionali e
regionali, Ministro e Presidente Cappellacci in testa, per ottenere una
sospensione delle ormai imminenti demolizioni sulla scorta di un provvedimento
di legge ad hoc attualmente allo studio in Regione.
Viene sospesa la seduta; Sindaco, Giunta e Capigruppo si
riuniscono nel suo ufficio per predisporre l'atto in questione.
Dopo mezz'ora si rientra in Consiglio e si delibera
all'unanimità, ma
La preoccupazione è forte, lontano dai microfoni qualche
consigliere comunale – affe-rma Pier Paolo Olivieri -è convinto che le
demolizioni si faranno, che l'ordine del giorno votato non servirà a nulla,
“occorre pensare a come affrontare l'emergenza che si verrà a creare dopo,
altro che” viene detto a mezza voce.
Chi assiste ai lavori del Consiglio ascolta cercando di
cogliere un segnale che possa dar loro speranza, ma dal silenzio con cui viene
accolta la decisione dell'Amministrazione si ha la sensazione che quanto fatto,
a meno di un colpo di scena non servirà a fermare le ruspe.