venerdì 25 ottobre 2013

Centennale faro di Punta Sardegna



Si è svolto ieri presso il teatro I Longobardo  il convegno celebrativo del centenario del faro di 
Punta Sardegna a Palau, sede dell’osservatorio Coste e Ambiente Naturale Sottomarino 
(O.C.E.A.N.S.). Gli onori  di casa li ha fatti il comandante delle scuole sottufficiali Gabrini che ha 
salutato i relatori a cominciare  dal comandante di Marisardegna Gualtiero Mattesi, dal rettore 
dell’Università di Cagliari Giovanni Melis, , dal sindaco di Palau Francesco Pala, dal comandante di 
Marifari La Maddalena Giuseppe Maruccia, dal dirigente settore ambiente  comune di Palau 
Celeste Meloni, da Antonio Brambati  e Giorgio Fontolan dell’università di Trieste, oltre Sandro De 
Muro dell’ Università di Cagliari,il  coordinatore  del dibattito lo ha fatto Ottavio Olita, giornalista 
Rai. L’ammiraglio ja aperto il dibattito affermando  che le componente che custodisce i fari e li 
manutiene mnell’ambito della marina è importante ed insostituibile perchè il faro è un ausilio  che 
per la navigazione incerti casi indispensabile , soprattutto in quelle situazioni in cui le unità ed i 
natanti che hanno delle avarie  che non possono avere ausili di riferimento elettronico che 
possono utilizzare per la posizione , è una certezza che è li e che da un riferimento inconfondibile 
per chi si trova in quelle situazioni a navigare  vicino alle coste >>Il faro  di Punta Sardegna è un 
esempio eccezionale di cooperazione fra la marina militare  e l’università di Trieste e di Cagliari , 
comune di Palau e la provincia Olbia Tempio .Aqui siamo riusciti contemporaneamente a 
mantenere la funzione  principale del faro e  nello stesso tempo di dare la possibilità all’OCEAN di 
operare ben per i loro ricercatori e soprattutto dare dei risultati importanti per il comune di Palau 
e per il sistema e la protezione ambientale di quell’area . Interessanti le relazioni del rettore 
Giovanni Melis , della dirigente del comune di Palau Celeste Meloni e del sindaco Francesco Pala 
,oltre i due rappresentanti dell’Università di Trieste , come pure l’intervento del C.F Giuseppe 
Maruccia comandante  di Marifari  che oltre dare risalto alla figura del faro dal punto  di vista 
meramente tecnologico infrastrutturale , ma anche quanto la figura dell’uomo sia stata 
importante ad accudire questa  funzione e come tutt’ora è necessaria -ha detto l’ammiraglio –per 
mantenere in servizio ed in operatività l’importante sistema dia ausilio alla navigazione : Maruccia 
ha  messo in evidenza quanto fari esistono in Sardegna .9 fari;97 fanali .Mede 41.-Boe luminose 
9-Boe diurne 18 Il personale attualmente impiegato è di 5 militari e 70 civili- e da quando sono 
stati operativi di Razzoli dal 1843 ;
 di Capo Testa a s. Teresa di Gallura dal 1845; dell’isola dei Cavoli dal 56; Capo Ferro del 58; 
Punta Scorno nel 59; SANT’ELIA nel 60; Tavolara   61 -Capo Caccia e Capo Sandalo nel 64,Capo 
Spartivento e Bellavista nel 66 infine
 Isola Bocca nel 87; tutti gli altri risalgono ai primi decenni del 900.Sandro Demuro responsabile 


dell’osservatorio Coste e Ambiente Naturale Sottomarino (OCEANS) ha ospitato tutti i 
partecipanti nel faro che 
 può ospitare fino a sedici ricercatori ed è dotato di tre laboratori: Sedimentologia, Cartografia e 
GIS, Geologia Marina.Lo stesso ha ricevuto dall’ammiraglio un crest di Marisardegna ed a sua 
volta Demuro ha consegnato all’ammiraglio un libro .L’OCEANS – ha detto Demuro - si avvale delle 
più moderne tecnologie per lo studio delle coste e dei fondali marini utilizzando attrezzature 
scientifiche delle Università che lo hanno fondato.

La struttura, attualmente, oltre a fungere da base logistica per le attività didattiche e di ricerca 
del Coastal and Marine Geology Group (coordinate dal Prof. Sandro De Muro) è a disposizione 
delle Amministrazioni locali (Comuni, Provincia, Comunità montane ecc.), dei Parchi Nazionali e 
delle Aree Marine Protette per dare supporto nella gestione delle problematiche ambientali .Peone 



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