Si è svolto ieri presso il teatro I Longobardo il convegno celebrativo del centenario del faro di
Punta Sardegna a Palau, sede dell’osservatorio Coste e Ambiente Naturale Sottomarino
(O.C.E.A.N.S.). Gli onori di casa li ha fatti il comandante delle scuole sottufficiali Gabrini che ha
salutato i relatori a cominciare dal comandante di Marisardegna Gualtiero Mattesi, dal rettore
dell’Università di Cagliari Giovanni Melis, , dal sindaco di Palau Francesco Pala, dal comandante di
Marifari La Maddalena Giuseppe Maruccia, dal dirigente settore ambiente comune di Palau
Celeste Meloni, da Antonio Brambati e Giorgio Fontolan dell’università di Trieste, oltre Sandro De
Muro dell’ Università di Cagliari,il coordinatore del dibattito lo ha fatto Ottavio Olita, giornalista
Rai. L’ammiraglio ja aperto il dibattito affermando che le componente che custodisce i fari e li
manutiene mnell’ambito della marina è importante ed insostituibile perchè il faro è un ausilio che
per la navigazione incerti casi indispensabile , soprattutto in quelle situazioni in cui le unità ed i
natanti che hanno delle avarie che non possono avere ausili di riferimento elettronico che
possono utilizzare per la posizione , è una certezza che è li e che da un riferimento inconfondibile
per chi si trova in quelle situazioni a navigare vicino alle coste >>Il faro di Punta Sardegna è un
esempio eccezionale di cooperazione fra la marina militare e l’università di Trieste e di Cagliari ,
comune di Palau e la provincia Olbia Tempio .Aqui siamo riusciti contemporaneamente a
mantenere la funzione principale del faro e nello stesso tempo di dare la possibilità all’OCEAN di
operare ben per i loro ricercatori e soprattutto dare dei risultati importanti per il comune di Palau
e per il sistema e la protezione ambientale di quell’area . Interessanti le relazioni del rettore
Giovanni Melis , della dirigente del comune di Palau Celeste Meloni e del sindaco Francesco Pala
,oltre i due rappresentanti dell’Università di Trieste , come pure l’intervento del C.F Giuseppe
Maruccia comandante di Marifari che oltre dare risalto alla figura del faro dal punto di vista
meramente tecnologico infrastrutturale , ma anche quanto la figura dell’uomo sia stata
importante ad accudire questa funzione e come tutt’ora è necessaria -ha detto l’ammiraglio –per
mantenere in servizio ed in operatività l’importante sistema dia ausilio alla navigazione : Maruccia
ha messo in evidenza quanto fari esistono in Sardegna .9 fari;97 fanali .Mede 41.-Boe luminose
9-Boe diurne 18 Il personale attualmente impiegato è di 5 militari e 70 civili- e da quando sono
stati operativi di Razzoli dal 1843 ;
di Capo Testa a s. Teresa di Gallura dal 1845; dell’isola dei Cavoli dal 56; Capo Ferro del 58;
Punta Scorno nel 59; SANT’ELIA nel 60; Tavolara 61 -Capo Caccia e Capo Sandalo nel 64,Capo
Spartivento e Bellavista nel 66 infine
Isola Bocca nel 87; tutti gli altri risalgono ai primi decenni del 900.Sandro Demuro responsabile
dell’osservatorio Coste e Ambiente Naturale Sottomarino (OCEANS) ha ospitato tutti i
partecipanti nel faro che
può ospitare fino a sedici ricercatori ed è dotato di tre laboratori: Sedimentologia, Cartografia e
GIS, Geologia Marina.Lo stesso ha ricevuto dall’ammiraglio un crest di Marisardegna ed a sua
volta Demuro ha consegnato all’ammiraglio un libro .L’OCEANS – ha detto Demuro - si avvale delle
più moderne tecnologie per lo studio delle coste e dei fondali marini utilizzando attrezzature
scientifiche delle Università che lo hanno fondato.
La struttura, attualmente, oltre a fungere da base logistica per le attività didattiche e di ricerca
del Coastal and Marine Geology Group (coordinate dal Prof. Sandro De Muro) è a disposizione
delle Amministrazioni locali (Comuni, Provincia, Comunità montane ecc.), dei Parchi Nazionali e
delle Aree Marine Protette per dare supporto nella gestione delle problematiche ambientali .Peone