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Tre milioni di euro per contribuire alla rivitalizzazione del commercio sardo.
La Giunta regionale, su proposta dell’assessore del Commercio Luigi Crisponi, ha
approvato due delibere riguardanti i nuovi criteri di accesso per le
agevolazioni in favore dei Centri commerciali naturali (previste dalla legge
regionale n. 5 del 2006), cui spetterà un milione di euro di contributi e la
rimodulazione dei bandi ‘Ristoranti tipici’ e ‘Negozi storici’ della Sardegna,
ai quali sono destinati in tutto 2 milioni di euro. La somma sarà suddivisa
così: due terzi ai circa 140 negozi selezionati (in collaborazione con le
associazioni di categoria) e iscritti al network e un terzo ai 70 ristoranti
iscritti all’Elenco regionale. Il bando dei due circuiti commerciali sarà
pubblicato nei prossimi giorni.
RIVITALIZZAZIONE
COMMERCIO.
“È nostro intento – spiega l’assessore Luigi Crisponi - affiancare le imprese
del commercio nel loro ruolo strategico di sviluppo, nonostante le difficoltà in
cui versa il settore, testimoniate dalla chiusura di varie attività, specie
esercizi di vicinato. Le tre iniziative approvate dalla Giunta vanno in questa
direzione precisa. Non a caso, contributi per i Centri naturali, tutela delle
botteghe storiche e valorizzazione delle culture gastronomiche del territorio
sono azioni atte a rivitalizzare il settore all’interno dei centri urbani, in
particolare nei centri storici, pienamente integrate con aspetti turistici e
culturali”.
CCN.
Per quanto riguarda i Centri commerciali naturali, la Giunta regionale ha
approvato i nuovi criteri per l’accesso alle agevolazioni, consistenti in
contributi per la realizzazione di programmi annuali di promozione, incentrati
sulle tre linee di attività dell’assessorato (identità, trasversalità e
destagionalizzazione) e finalizzati ad animare i centri urbani e a promuovere e
riqualificare offerta e accoglienza. Sono stati semplificati i requisiti di
concessione così da garantire maggiore celerità all’azione amministrativa. Le
direttive modificate prevedono l’erogazione di contributi ai Ccn fino al 70%
delle spese ammissibili e, in ogni caso, per un massimo di 40 mila euro per
ciascun centro.
SPESE
AMMISSIBILI.
Le spese dei Ccn sono ammissibili per: servizi all’utenza (per un massimo di
12.500 euro), per esempio baby parking e servizi alla clientela svantaggiata,
nolo bus navette e trenini su ruota; manifestazioni e attività di animazione
(massimo 16 mila euro), per esempio promozione delle produzioni enogastronomiche
locali; azioni di pubblicità e comunicazione (massimo 17.500 euro), quali
promozione immagine sui media e social network e realizzazione sito web;
valorizzazione architettonica (massimo 25 mila euro), per esempio potenziamento
delle aree wifi, attività di bike sharing, istallazione griglie di parcheggio
per bici e interventi di videosorveglianza e illuminazione; infrastrutture e
mobilità territoriale (massimo 12 mila euro), per esempio istallazione di
cartellonistica turistico - commerciale nel centro storico.
RISTORANTI
E NEGOZI.
Il contributo (in regime ‘de minimis’) coprirà il 100% delle spese ammissibili
per la realizzazione degli interventi. Sono ammessi ai bandi, i Negozi storici e
i Ristoranti tipici inclusi nei rispettivi Elenchi regionali (già definiti e di
prossima pubblicazione). A ciascun esercizio verrà erogato un finanziamento di
10 mila euro, da utilizzare per adeguamento dei locali alle norme
igienico-sanitarie e alla sicurezza sul lavoro; ristrutturazione e
ammodernamento dei locali; acquisto di attrezzature (compresi hardware e
software gestionali) e arredi; solo per i ristoranti, realizzazione di menù (anche in sardo) e allestimento di corner
promozionali per la vendita delle produzioni tipiche.
TRADIZIONE
CULINARIA.
Riscoperta della tradizione gastronomica regionale, tutela dei prodotti tipici,
qualità e trasparenza nel servizio offerto ai consumatori. Sono i presupposti su
cui si basa il progetto ‘Ristoranti tipici della Sardegna’, iniziativa di
promozione dei ristoranti sardi (70 quelli recensiti, anch’essi in
collaborazione con le associazioni di categoria) che prediligono la proposta e
la realizzazione di piatti della migliore tradizione locale e usano nella
preparazione delle pietanze materie prime isolane, nonchè intesa alla promozione
di territori fuori dai circuiti turistici più noti. Il ristorante tipico
soddisfa i requisiti richiesti dal disciplinare predisposto
dall’assessorato.
BOTTEGHE
STORICHE.
All’insegna della riscoperta del patrimonio identitario rappresentato da
esercizi commerciali in attività da almeno 50 anni, autentici interpreti di
modelli di consumo e stili di vita in gran parte sostituiti da nuove tipologie
commerciali. Su questa base è stato istituito l’Elenco regionale dei Negozi storici.
L’Elenco prevede tre categorie: Locale storico, Attività storica e Insegna
storica. (