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La Sardegna prende posizione contro un’ipotesi di transito delle armi
chimiche presso siriane presso i porti dell’isola, che trova ulteriori conferme
rispetto a quanto anticipato nei giorni scorsi dai media nazionali. Con una
lettera inviata al premier Letta, il presidente Cappellacci esprime la netta
contrarietà della Regione a tale decisione. “Secondo quanto riportato da fonti
riservate, che confermerebbero quanto riportato da alcuni media nazionali, -
scrive Cappellacci - la Sardegna potrebbe essere effettivamente indicata dal
Governo come luogo di transito delle armi chimiche provenienti dalla Siria. É
un'ipotesi che respingiamo con sdegno e con sgomento e che, ove necessario,
contrasteremo in ogni sede possibile. Nessuna esclusa”. Nella missiva il
presidente denuncia altresì un atteggiamento prevenuto da parte dello Stato
centrale: “Respingiamo altresì con la massima indignazione possibile – scrive
Cappellacci- un modo di pensare subdolo e strisciante che sembra ormai una sorta
di automatismo, un riflesso, della politica romana: quello secondo il quale la
nostra terra viene sempre indicata per prima quando si tratta di trovare una
destinazione per un carico "scomodo". Allo stesso tempo la Sardegna non viene
considerata una priorità riguardo a questioni, come ad esempio quella
infrastrutturale, quella dei trasporti, giacenti da decenni. Nel corso degli
anni – evidenzia Cappellacci- abbiamo visto ministri e sottosegretari proporre
centrali e scorie nucleari, carceri, rifiuti ed altre nefandezze che preferiamo
restino dall'altra parte del mare. Se qualcuno confida nel fatto che i sardi
sono pochi e che sono lontani dai collegi elettorali della politica nazionale
"che conta" – osserva il presidente -, sta sbagliando i suoi calcoli. Perché
dinanzi a questo ennesimo sopruso siamo pronti a ribellarci con tutte le nostre
forze. La nostra isola – prosegue Cappellacci - si aspetta ben altro genere di
attenzioni in un momento difficile sia perché siamo reduci da una calamità che
ha ferito mortalmente il nostro popolo sia perché è ora che la nostra terra, per
la sua cultura, per il suo ambiente e per la sua identità merita di essere
considerata come il luogo ideale in cui collocare il meglio che può essere
espresso dalle comunità nazionale e non le "scorie" di qualsiasi genere”. Il
presidente evidenzia anche le possibili ripercussioni in termini di immagine per
un’isola a vocazione turistica: La scellerata decisione di indicare la Sardegna
come possibile destinazione delle armi chimiche rischia di tradursi in un grave
danno alla nostra immagine turistica, perché trasmetterebbe l'idea sbagliata
della nostra terra”. La lettera si conclude con l’invito pertanto ad una seria e
approfondita riflessione e a rivedere gli indirizzi del Governo circa il
transito delle armi siriane