|
-
“Il Governo salva Roma, ma abbandona la Sardegna”. Così il presidente della
Regione, Ugo Cappellacci, ritorna sugli impegni assunti dall'Esecutivo nazionale
all'indomani dell’alluvione e ancora non tradotti in impegni concreti. “La
proroga dei termini per gli adempimenti fiscali contenuta ieri nel decreto
Milleproroghe - osserva Cappellacci - è solo un timido, insufficiente, minimo
segnale, che non corrisponde alla proporzione del problema né alle richieste
espresse dalla Regione. Occorre una politica fiscale che vada concretamente
incontro alle esigenze di cittadini, comunità ed imprese che devono rialzarsi
dal fango. Sono necessarie - prosegue il presidente - risorse adeguate non solo
ad affrontare l’emergenza, ma anche a realizzare le opere necessarie a
contrastare gli effetti di simili eventi calamitosi. Ed è fondamentale -
evidenzia Cappellacci - che l’utilizzo delle risorse non sia bloccata dai
vincoli demenziali del patto di stabilità. E’ sconcertante che il Governo stanzi
115 milioni per “salvare Roma” dagli sperperi accumulati negli anni dai politici
e non dimostri la stessa attenzione, invece, per rimediare agli effetti di un
disastro naturale. Il compito di un Esecutivo non può esaurirsi in una
“distribuzione di colpe” tesa a riversare verso chi è in prima linea sul
territorio, come i sindaci, ma non ha i mezzi per intervenire ogni
responsabilità, per poi lasciarli soli una volta che si spengono i riflettori
dei media. Il Governo deve dare risposte concrete, serie e urgenti. La Sardegna
- ha concluso Cappellacci - non può aspettare”.