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La Regione è al
fianco degli amministratori locali vittime di atti ritorsivi e intimidatori:
fenomeno che conferisce alla Sardegna il triste primato nazionale, superando di
cinque volte la Campania, di tre volte la Sicilia e di 100 volte le Marche e la
Valle d’Aosta. Negli ultimi anni, in applicazione della legge
regionale 21 del 1998 che prevede indennizzi a favore dei soggetti colpiti
(unico caso in Italia), sono stati erogati quasi 3 milioni di euro come ristoro
economico del danno.
I dati sono emersi nel convegno “Atti ritorsivi e
intimidatori nei confronti degli amministratori locali e soggetti esercenti
pubbliche funzioni nel territorio regionale sardo” organizzato dall’Assessorato
degli Affari generali, personale e riforma della Regione per fare il punto su
una fattispecie delittuosa che incide pesantemente sull'ordinato e democratico
funzionamento delle amministrazioni locali.
“La legge 21 è un atto di sensibilità politica – ha
detto l’assessore Mario Floris aprendo i lavori della mattinata – con cui si è
voluto interpretare il sentimento di vicinanza del popolo sardo nei confronti di
chi, sulla propria pelle, ha subito minacce e intimidazioni. Alla base del
provvedimento esiste, infatti, un intento fortemente solidaristico della
Regione, anche attraverso un sostegno risarcitorio che punta ad attenuare le
conseguenze negative dell’azione violenta subita da sindaci, assessori,
consiglieri comunali, dipendenti comunali con qualifica di agente di pubblica
sicurezza e dipendenti regionali del Corpo Forestale e di vigilanza ambientale.
Riteniamo, infatti, che la sicurezza e la legalità rappresentino fattori primari
per lo sviluppo della nostra isola, nella consapevolezza che l’intervento
regionale però non sana e non diminuisce le preoccupazioni di quanti, spesso,
avvertono lo Stato come un interlocutore lontano”.
Sul fronte della sicurezza, inoltre, l’Assessorato degli
Affari generali, attraverso l’apposito bando “Reti per la Sicurezza del
Cittadino e del Territorio”, ha destinato ai Comuni e alle Unioni dei Comuni
ulteriori 4,5 milioni per l’adozione di sistemi di videosorveglianza e di
telecontrollo e per il finanziamento di progetti di ammodernamento tecnologico
per l’acquisizione di informazioni, dati, parametri o altri fattori rilevanti
per la sicurezza delle comunità. Ulteriori 800mila euro sono stanziati, invece,
per le circa cento caserme dell’Ente Foreste.
Per il Procuratore della Repubblica del Tribunale di
Cagliari, Mauro Mura, l’iniziativa della Regione di finanziare l’installazione
di videocamere e di sistemi di telecontrollo “rappresenta la strada maestra per
prevenire e reprimere un crimine che, insieme ai sequestri di persona a scopo di
estorsione e agli incendi, ha caratterizzato la nostra isola”.
“I sindaci non possono essere lasciati soli – ha detto
il presidente dell’Anci e Sindaco di Santadi Cristiano Erriu - in
un momento in cui, anche la crisi, ha contribuito a esasperare gli animi, con
una crescita esponenziale del fenomeno che, oramai, non è più circoscritto ad
alcune zone della Sardegna, ma che ha allungato l’elenco dei possibili
obiettivi”.