N- Innescare un meccanismo virtuoso che vada oltre il dovere morale della prima accoglienza e trasformi l’emergenza in opportunità di lavoro e benessere: è questa la voce comune emersa oggi dal palco del Teatro Massimo in occasione di “NOIS – La Sardegna che accoglie”, evento organizzato dalla Regione e Sardegna Teatro per celebrare la Giornata Mondiale del Rifugiato che ha visto l’intervento del Presidente Francesco Pigliaru e del Prefetto di Cagliari Giuliana Perrotta, intervistati dal caporedattore del TG3 Anna Piras. Pigliaru, dopo aver richiamato l’attenzione sulla reale dimensione del fenomeno in Sardegna, ben lontana dagli allarmismi ingiustificati, e sulle potenzialità dell’accoglienza diffusa come motore di sviluppo, soprattutto per le piccole realtà, si è soffermato sul quadro internazionale e in particolare sul ruolo chiave dell’Europa per attivare un processo di pace e riequilibrio dal nord al sud del Mediterraneo.La giornata, all’insegna della conoscenza e del dialogo, è iniziata con la proiezione del cortometraggio “To whom it may concern”, il viaggio dal punto di vista di un migrante, il giornalista somalo Mohamed Zakaria Ali, rifugiato politico in Italia dal 2008: nel film, il racconto delle paure, le speranze, l'attaccamento alla memoria e alla testimonianza della propria identità, nelle cose apparentemente più piccole come le foto, i documenti, i titoli di studio, da difendere a costo della vita. Subito dopo, la prima tavola rotonda moderata dalla giornalista di “Internazionale” Annalisa Camilli, con la partecipazione di Gianluca Gatta dell'Archivio memorie migranti di Roma, di Silvana Tilocca, medico della ASL di Cagliari, che ha sfatato i luoghi comuni e spiegato i dubbi più diffusi sul piano sanitario della prima accoglienza, e Genet Woldu Keflay, mediatrice, che ha raccontato, commossa, il mondo da cui provengono i migranti che sbarcano in Sardegna. Di seconda accoglienza e integrazione hanno parlato Angela Quaquero, delegata del Presidente per le questioni relative ai migranti, lo scrittore Bassirou Sow, la studentessa Valeria Marrone e Aide Esu, dell’Università degli studi di Cagliari. Si è discusso degli strumenti offerti dalla Regione, delle leggi nazionali e dei fondi europei, in particolare nell’ambito del mercato del lavoro che, anche in Sardegna, vede crescere sempre di più la richiesta di professionisti altamente specializzati come mediatori culturali, psicologi, insegnanti |