- "Monumenti aperti conferma anche per il 2016 il successo di pubblico degli anni precedenti. Alla sua XX edizione è una manifestazione che si rivela sempre viva e di grande impulso. La buona pratica del coinvolgimento degli studenti delle scuole dell’isola, che come da consuetudine svolgono il ruolo di guide volontarie all’interno dei monumenti, è dato che aggiunge valore all’iniziativa che, tra le altre cose, consente di riscoprire luoghi e opere del nostro patrimonio, spesso dimenticate". A dirlo è l'assessore della Cultura Claudia Firino questa mattina durante la conferenza stampa di presentazione dei dati conclusivi della XX edizione di Monumenti Aperti, nella sala Terrazza del centro comunale d'arte EXMA di Cagliari, in via San Lucifero.
I numeri. Sono 48 i comuni coinvolti tra la Sardegna (45) e il Piemonte (3), che hanno aperto le porte al pubblico per svelare la bellezza di luoghi e monumenti chiusi il resto dell’anno, affidandone la riscoperta e la narrazione a 15 mila volontari, principalmente studenti. Si contano 1935 bambini delle elementari provenienti da 27 istituti, 3598 ragazzi delle scuole medie prestati all’iniziativa da 52 istituti, e 5339 dai banchi di 75 scuole superiori, per un totale di 500 classi coinvolte. Sono stati aperti al pubblico 694 monumenti che hanno fatto contare circa 300 mila firme nei registri delle presenze. Modello da esportare. “Portare avanti un progetto nel quale i protagonisti sono sempre stati e restano i giovani – ha proseguito Firino – dà credibilità e futuribilità all’iniziativa e , cosa ancor più importante, li investe del ruolo di testimoni ed eredi della conoscenza dei luoghi e del patrimonio culturale della loro terra”. Il plauso per la manifestazione da parte dell’esponente della Giunta è stato espresso anche per la capacità di esportare il proprio modello in Piemonte. “Se la nostra idea ha avuto la forza di catalizzare altre regioni – ha detto l’assessore – che hanno voluto partecipare e replicarlo, significa che è valido e funziona. Inoltre Monumenti Aperti è il prodotto finale di un lavoro costante di pianificazione e programmazione tra pubblico e privato e coinvolge molti assessorati regionali. Adesso l’orizzonte può e deve allargarsi oltre i confini nazionali”. |