<<Il comportamento del Sindaco è stato ineccepibile: ha applicato le norme di legge, uguali per tutti.>>Questo è il commento di Gian Carlo Fastame chimico che ha seguito questa vicenda dal 31 ottobre 2011, con due richieste successive di accesso agli atti, ed è disponibile a testimoniare per il Comune. In sintesi – scrive Fastame- il parco decide di installare due pontili a Budelli, nei pressi della Spiaggia Rosa (ne compra uno il 15 novembre 2011, per 27.337 euro), e 137 boe nelle cale dell’Arcipelago: nello studio di valutazione di incidenza, obbligatorio a supporto (che mi appare debole, come minimo) il Parco scrive , tra l’altro, che “nei siti non sono segnalate specie faunistiche di interesse comunitario”, affermazione che non necessita di smentite poiché è evidente che tali specie sono per fortuna numerose in un sito SIC, e che lo stesso Parco auto smentisce, quando vieta la navigazione e l’ancoraggio a Cala Lunga di Razzoli per presenza di nidificazione di Gabbiano corso, specie protetta.Fastame
tralascia al momento il resto della copiosa documentazione, che potrebbe orientare per un’altra scelta (come in altri Parchi, in cui si valuta il carico antropico, in cui non esistono pontili da sbarco o campi boe ma aree di ancoraggio libere e delimitate, prive di Posidonia), cosa che lo stesso Ministero dell’Ambiente, interpellato, non disdegna e suggerisce al vicepresidente Montella e al consigliere Gallo di leggere la comunicazione prot. PNM 0008875 del 3 maggio). Il Parco va avanti per suo conto, e il 20 aprile delibera di procedere con le boe.
<<Ricordo –prosegue Fastame-che le Intese di Programma (che per motivi professionali ho gestito altrove), e gli stessi Decreti, non superano le Leggi urbanistiche e paesaggistiche e i conseguenti adempimenti. Se un’amministrazione (Comune) è preposta a gestire la destinazione del territorio, a valutare ed eventualmente a rilasciare o negare concessioni, il richiedente non può che adeguarsi. In una situazione in cui il Parco, dopo tredici anni, non ha ancora il suo Piano e il Comune non dispone del PUC e del PUL, come si può pensare di realizzare interventi così invasivi senza autorizzazione?
Ricorda anche che il rischio paventato dal consigliere Gallo di far scattare il divieto di ancoraggio è già nella decisione del Parco del 29 maggio 2008 (boe per contingentare i flussi turistici): quindi 139 imbarcazioni autorizzate, e le altre? Che fare? <<Certamente dovremmo puntare ad uno sviluppo delle attività compatibile con le stupende caratteristiche ambientali e a ottenere qualche beneficio economico: potremmo fare come leggo nel sito del Parco che descrive il Parco Marino Internazionale, come fanno a Lavezzi, in cui ogni volta che ci sono andato non ho trovato boe o pontili ma ho sempre trovato qualcuno che gentilmente mi indirizzava ad ancorare in modo adeguato e rispettoso dell’ambiente. In un PMIBB possono esistere norme uguali? Sabato 14 luglio, a Porto Madonna, una cinquantina di barche erano all’ancora sulla sabbia, correttamente, non ho visto boe. >>Peone