Inequivocabile coerenza delle immagini di pezzi di artiglieria contraerea con quelli imbarcate sulla Corazzata Roma: questo il verdetto ufficiale della Marina Militare sulle prove fotografiche presentate questa mattina alla conferenza stampa, tenutasi nella Biblioteca Dipartimentale del Circolo Ufficiali di La Maddalena, alla presenza di tutti coloro che hanno partecipato alla localizzazione e alla certificazione dell’identità del relitto della nave militare affondata 69 anni fa e ‘fotografata’ per la prima volta il 17 giugno 2012.
La conferenza, introdotta dall’Ammiraglio Eduardo Serra, a capo del Comando Militare Marittimo Autonomo della Sardegna, è avvenuta alla presenza di numerosi esponenti della Marina Militare, tra cui il Contrammiraglio Roberto Camerini, Capo della Comunicazione Marina Militare, il Capitano di Vascello Francesco Loriga Capo dell’Ufficio Storico della Marina e il comandante Pier Paolo Bergamini, figlio dell’Ammiraglio Carlo Bergamini, comandante delle Forze navali da battaglia della Regia Marina, Medagila d'Oro al Valor Militare.
Il dibattito con la stampa è stato preceduto dalla proiezione di un filmato che riassume le attività svolte per il raggiungimento in profondità del relitto per mezzo di ‘Pluto Palla’, il sistema ideato dall’Ingegner Guido Gay, titolare della società Gaymarine S.r.l., che ha permesso l’individuazione e in seguito il riconoscimento ufficiale da parte della Marina Militare dei resti della Corazzata Roma.
L’ingegner Gay nel corso della conferenza stampa ha precisato che le motivazioni alla base della ricerca della Corazzata Roma sono state l’interesse storico culturale e la sperimentazione di apparecchiature subacquee per la ricerca sottomarina. Ha aggiunto inoltre che la Corazzata Roma costituisce un sacrario militare per la Marina Militare e quindi gli eventuali proventi derivanti dall’utilizzo delle immagini video-fotografiche verranno devoluti all’Istituto Andrea Doria, che assiste le famiglie dei marinai deceduti in servizio
La conferenza, introdotta dall’Ammiraglio Eduardo Serra, a capo del Comando Militare Marittimo Autonomo della Sardegna, è avvenuta alla presenza di numerosi esponenti della Marina Militare, tra cui il Contrammiraglio Roberto Camerini, Capo della Comunicazione Marina Militare, il Capitano di Vascello Francesco Loriga Capo dell’Ufficio Storico della Marina e il comandante Pier Paolo Bergamini, figlio dell’Ammiraglio Carlo Bergamini, comandante delle Forze navali da battaglia della Regia Marina, Medagila d'Oro al Valor Militare.
Il dibattito con la stampa è stato preceduto dalla proiezione di un filmato che riassume le attività svolte per il raggiungimento in profondità del relitto per mezzo di ‘Pluto Palla’, il sistema ideato dall’Ingegner Guido Gay, titolare della società Gaymarine S.r.l., che ha permesso l’individuazione e in seguito il riconoscimento ufficiale da parte della Marina Militare dei resti della Corazzata Roma.
L’ingegner Gay nel corso della conferenza stampa ha precisato che le motivazioni alla base della ricerca della Corazzata Roma sono state l’interesse storico culturale e la sperimentazione di apparecchiature subacquee per la ricerca sottomarina. Ha aggiunto inoltre che la Corazzata Roma costituisce un sacrario militare per la Marina Militare e quindi gli eventuali proventi derivanti dall’utilizzo delle immagini video-fotografiche verranno devoluti all’Istituto Andrea Doria, che assiste le famiglie dei marinai deceduti in servizio