Riguardo al problema del posizionamento dei campi boa all’interno dell’arcipelago, alcuni membri della giunta esecutiva del parco nazionale dichiarano che «l’iniziativa dell’ente rientra, integralmente e doverosamente, nelle linee tracciate dalla Intesa di programma sottoscritta in data 29.12.1995 tra il Ministero dell’Ambiente e la Regione Autonoma della Sardegna, (art. 5), recepito poi dall’art. 1 dell’Allegato A (Misure di Salvaguardia) previsto dall’art 1, comma 6 del D.P.R. 17.05.1996, in forza del quale al Parco incombe l’obbligo ... in prossimità di zone di particolare interesse, o al fine di evitare il danneggiamento delle praterie di Posidonia di proibire l’uso di ancore ed assicurare l’ormeggio tramite gavitelli e boe il cui utilizzo sarà regolamentato dall’organismo di gestione del Parco. Si tratta, quindi, di adempimento di un dovere previsto da una norma di legge, anche a tutela di habitat prioritario ai sensi della Direttiva n. 92/43/CEE».
L’ente parco ha quindi provveduto al posizionamento delle boe per garantire la tutela dell’ambiente e dei fondali dell’arcipelago durante il periodo di maggior frequentazione da parte dei mezzi nautici.
<<Ho potuto constatare personalmente che iI procedimento di posizionamento delle boe - riferisce il vicepresidente del parco e capogruppo della minoranza in consiglio comunale, Luca Montella - è stato avviato tra il marzo ed aprile di quest’anno, e che la Regione ha informato il comune di La Maddalena con l’inoltro della necessaria documentazione per l’informazione, senza che quest’ultimo abbia mai riscontrato la corrispondenza o sollevato obiezione di merito. E’, perciò, inspiegabile la segnalazione, salvo non si voglia dare una chiave di lettura politica in un particolare momento. Sarebbe stato più opportuno che il comune si fosse occupato di altre priorità», ed ancora
<<A perorare le richieste del comune – afferma il consigliere Tommy Gallo - si finirebbe per dover levare le boe e far scattare il divieto di ancoraggio alle imbarcazioni in vaste zone del nostro territorio. Se questo può rientrare nelle mire del comune non rientra certo nelle nostre strategie di sviluppo per il paese» . Entrambi, Montella e Gallo, riferiscono che in campo ci sarebbe un atteggiamento che finirebbe per penalizzare anche le risorse economiche del territorio.Peone