sabato 14 dicembre 2013

Province, lettera aperta dei Riformatori al segretario del Pd, Matteo Renzi



 Il coordinamento regionale dei Riformatori sardi ha inviato al segretario del Pd  Matteo Renzi la lettera che segue:

Caro Renzi,

La tua elezione a segretario del Partito Democratico apre alla speranza.

Non vale soltanto per gli elettori del PD o del centrosinistra.

Vale per tutti gli italiani che -come noi Riformatori sardi, che di quello schieramento non facciamo parte - sono convinti che questo Paese può salvarsi solo se ha il coraggio della modernizzazione e del cambiamento.

Vale per tutti gli italiani che sanno bene quanto l'innovazione del sistema Italia passi attraverso la discontinuità con le logiche e con i metodi della vecchia politica, che continua inguaribilmente a guardare indietro.

I cittadini sardi, nel maggio del 2012, si sono espressi pressoché plebiscitariamente per la cancellazione delle Province.

Noi Riformatori sardi fummo tra i principali promotori dei referendum, che ebbero sostegno convinto e attivo di tanti dirigenti e militanti del PD sardo.

Certo, eravamo e siamo consapevoli che le Province non sono l'unico male dell'Italia, ma eravamo e siamo anche consapevoli che esse  rappresentano il simbolo della pervasività della politica politicante e della sua capacità di creare una vischiosa ragnatela di sottopotere diffuso, inutile al cittadino, ma utilissima a moltiplicare carichi burocratici e poltroncine per i sodali.

In conseguenza del risultato di quel referendum, oggi il Consiglio regionale sardo è chiamato a riformare e semplificare in modo radicale il proprio sistema degli enti locali: la legge, approvata nei giorni scorsi in commissione, è pronta per la discussione in Aula, sede nella quale ci sono tutti i margini per giungere ad un testo il più possibile condiviso.

In un clima come quello che stiamo vivendo sarebbe un segnale terribile se le logiche dei prossimi posizionamenti elettorali finissero per far naufragare un percorso chiesto in modo plebiscitario dai sardi.

In particolare, rischia di essere "con il freno a mano tirato" la posizione di una parte del PD sardo, che sembra condizionata dalle logiche di schieramento, molto più che dallo spirito dell'innovazione.

E' per questo che ci rivolgiamo direttamente a te: vorremmo che ti impegnassi direttamente perché il clima preelettorale locale non ci impedisca di ragionare insieme su ciò che è auspicabile cambiamento per il nostro Paese e per la nostra Isola.

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