Il coordinamento regionale dei Riformatori sardi ha
inviato al segretario del Pd Matteo Renzi la lettera che segue:
Caro Renzi,
La tua elezione a segretario del Partito Democratico apre alla
speranza.
Non vale soltanto per gli elettori del PD o del centrosinistra.
Vale per tutti gli italiani che -come noi Riformatori sardi, che di quello
schieramento non facciamo parte - sono convinti che questo Paese può salvarsi
solo se ha il coraggio della modernizzazione e del cambiamento.
Vale per tutti gli italiani che sanno bene quanto l'innovazione del sistema
Italia passi attraverso la discontinuità con le logiche e con i metodi della
vecchia politica, che continua inguaribilmente a guardare indietro.
I cittadini sardi, nel maggio del 2012, si sono espressi pressoché
plebiscitariamente per la cancellazione delle Province.
Noi Riformatori sardi fummo tra i principali promotori dei referendum, che
ebbero sostegno convinto e attivo di tanti dirigenti e militanti del PD
sardo.
Certo, eravamo e siamo consapevoli che le Province non sono l'unico male
dell'Italia, ma eravamo e siamo anche consapevoli che esse rappresentano il
simbolo della pervasività della politica politicante e della sua capacità di
creare una vischiosa ragnatela di sottopotere diffuso, inutile al cittadino, ma
utilissima a moltiplicare carichi burocratici e poltroncine per i sodali.
In conseguenza del risultato di quel referendum, oggi il Consiglio
regionale sardo è chiamato a riformare e semplificare in modo radicale il
proprio sistema degli enti locali: la legge, approvata nei giorni scorsi in
commissione, è pronta per la discussione in Aula, sede nella quale ci sono tutti
i margini per giungere ad un testo il più possibile condiviso.
In un clima come quello che stiamo vivendo sarebbe un segnale terribile se
le logiche dei prossimi posizionamenti elettorali finissero per far naufragare
un percorso chiesto in modo plebiscitario dai sardi.
In particolare, rischia di essere "con il freno a mano tirato" la posizione
di una parte del PD sardo, che sembra condizionata dalle logiche di
schieramento, molto più che dallo spirito dell'innovazione.
E' per questo che ci rivolgiamo direttamente a te: vorremmo che ti
impegnassi direttamente perché il clima preelettorale locale non ci impedisca di
ragionare insieme su ciò che è auspicabile cambiamento per il nostro Paese e per
la nostra Isola.