Anche l’Ente Parco di La Maddalena ha contribuito,
nel suo piccolo, al nuovo aspetto del Forte Arbuticci,
dove ieri è stato inaugurato alla presenza del
Presidente della Repubblica Giorgio Napolitano
il Museo nazionale “Memoriale Giuseppe Garibaldi”:
nella fase di progettazione degli spazi verdi, l’Unità
tecnica di missione per il Centocinquantesimo
anniversario dell’Unità d’Italia ha
infatti chiesto all’organismo di gestione
dell’area protetta di realizzare un apposito piano.
Realizzato dai tecnici forestali del Parco,
il progetto esecutivo prevedeva la
piantumazione di specie della
macchia mediterranea, comunque
già presenti nell’Arcipelago, alle quali
sono state aggiunte successivamente
specie affini, ma con carattere più
ornamentale. Le 500 piante, posizionate
in prossimità di aree di sosta, panchine
e zone di belvedere all’interno delle
mura del forte, comprendono esemplari
di ginepro fenicio, elicriso, leccio e corbezzolo:
ed è proprio quest’ultima specie – il cui nome
scientifico è Arbutus unedo – a rievocare
il nome del Forte che ospita il nuovo
Museo nazionale e a richiamare, con
i suoi colori – il verde della chioma, i
l bianco dei fiori e il rosso dei frutti –
la bandiera italiana.
Per garantire in tempi rapidi la piantumazione
del verde del Forte Arbuticci, l’Ente
Parco ha provveduto con risorse proprie,
con altre somme messe a disposizione
dall’Unità tecnica di missione e
con piantine fornite gratuitamente
dall’Ente Foreste della Regione Sardegna.
Tutte le specie vegetali messe a dimora
nei giorni scorsi saranno riconoscibili
nel corso della cerimonia di
inaugurazione grazie ad un apposito
cartellino nel quale è indicato il nome.
Oltre al “verde” del Memoriale Giuseppe
Garibaldi, l’Ente Parco ha realizzato,
in collaborazione il Comitato Parchi per
Kyoto, un progetto di rimboschimento
nell’Isola di Caprera che prenderà il
nome di “Bosco per l’Unità d’Italia”:
incentrate sulla salvaguardia dell’ambiente
e sull’obiettivo di ridurre complessivamente
le emissioni di gas climalteranti, le attività
prevedono la messa a dimora, entro il
31 dicembre, di 3.500 piante selezionate
tra le specie autoctone, quali sughere,
lecci, olivastri e ginepri, che presentano
le maggiori condizioni stazionali e
sono in grado di assicurare lo sviluppo
futuro dell’impianto boschivo contribuendo
a migliorare la biodiversità e a frenare
gli effetti del cambiamento climatico.
Il progetto sarà inaugurato alla presenza
del Presidente della Repubblica Giorgio
Napolitano, con la piantumazione “simbolica”
di un corbezzolo.Peone