".
"Gli svantaggi derivanti
dall’insularità hanno un costo e per questo servono adeguati interventi
finanziari proporzionali alla gravità del divario sofferto per offrire alle
Isole opportunità di sviluppo che siano comparabili con quelle date a tutti gli
altri territori europei". Lo ha dichiarato il presidente della regione
Sardegna Ugo Cappellacci nel suo intervento di apertura dei lavori
dell'Assemblea Generale della Commissione Isola della CRPM (Conferenza delle
Regioni Periferiche e Marittime). "Nonostante i nostri sforzi - ha
aggiunto Cappellacci- siamo ancora molto lontani da una adeguata e corretta
impostazione dei meccanismi e i criteri strutturali attraverso i quali tenere
nella dovuta considerazione i “maggiori costi dell’insularità” per poter
raggiungere un più alto livello di coesione tra i territori dell’Unione
europea. La condizione di svantaggio strutturale rende, infatti, immediatamente
più acuti, per molti territori insulari, i problemi posti dalla attuale grave
crisi economica e finanziaria.
Oltre alle
soluzioni strutturali – ha detto Cappellacci - sono pertanto necessarie misure
straordinarie, anche di tipo transitorio, per “accompagnare” fuori dalla crisi
i territori con svantaggi permanenti e rilanciare la crescita".
Il
presidente si quindi é soffermato sulla situazione della Sardegna, che sta
portando avanti una delicata rivendicazione nei confronti dello Stato e della
stessa UE che ha come riferimento centrale la fiscalità di vantaggio:
"Abbiamo ripreso e rilanciato una battaglia storica della nostra
Autonomia, riportando al centro del dibattito politico la questione della zona
franca, con un piano articolato di proposte che riguarda sia le esenzioni di
tipo doganale e fiscale per le imprese e per l’attrazione degli investimenti,
sia le esenzioni a favore dei consumatori finali con particolare riferimento ai
consumi di carburanti ed energia elettrica. La fiscalità di vantaggio o di
sviluppo, che stiamo proponendo in Sardegna, può essere un tema unificante di
azione anche per i territori insulari dell’Europa. Un’azione comune – ha precisato Cappellacci -
da porre in sede di Commissione europea, che si proponga di ridurre i divari,
le distanze dai mercati e gli extra-costi dell’insularità, soprattutto quelli
per i trasporti, con adeguate misure di riduzione della pressione fiscale,
anche per un periodo determinato (e coerentemente con le regole de minimis),
per aiutare le Isole a superare la crisi e rilanciare la crescita favorendo lo
sviluppo".