Hanno destato
molte critiche ed anche meraviglia le
installazioni che sono state fatte
nell’isola di Caprera da un gruppo di 60 giovani architetti provenienti da
tutto il mondo . L’iniziativa eseguita durante il ‘Workshop di Architettura del
Paesaggio’ promossa dall’associazione Landworks Sardinia che prevedeva , a loro giudizio ,
installazioni di oggetti in alcuni punti
dell’isola di Caprera che dovevano
essere di notevole importanza artistica , si è invece tramutata in rabbia
polemica da parte di molti
cittadini che pensavano fosse
cosa diversa . Cosi non lo è stato , vedere seggiolini , prima
verdi perché provenienti dal palazzetto dello sport di via La Marmora , e poi rossi fissati con
dei bulloni nelle case matte di Poggio
Baccà e addirittura uno fissato ad uno spunzone di pietra con cemento , ha fatto trasalire un po’ tutti
, anche perché a Caprera , come del
resto all’interno del parco , non si può toccare nulla . Ed allora la
domanda , se uno di noi dovesse fare una
cosa del genere , il minimo che può capitare è che ti arrivi la forestale e ti contesta quello che hai fatto .Invece ,
ai giovani e bravi architetti , questo è stato permesso perché <<le installazioni sono concepite per sorprendere e non
andrebbero paragonate alla normale attività di fruizione di un territorio. Non
si tratta di consentire a qualcuno di commettere ‘scempi’ che in realtà non
sono mai avvenuti, ma di intervenire con messaggi visivi effimeri e al contempo
vistosi, concepiti proprio per essere facilmente rimossi senza lasciare alcun
segno.>>Il parco , in una nota , si defila dalle responsabilità che gli vengono indirizzate perchè <<
In merito alla
presenza delle installazioni “artistiche effimere” sull’Isola di
Caprera che destano critiche e opinioni contrastanti e non sempre benevole
da parte della comunità, occorre chiarire che l’ente parco, come pure il
comune e la regione Sardegna hanno fornito esclusivamente supporto
logistico all’iniziativa, promossa dall’associazione Landworks,
limitandosi a garantire ospitalità presso il CEA – Centro di
educazione ambientale del Parco a Stagnali ai sessanta giovani architetti
provenienti da diversi continenti. L’Ente Parco non è stato coinvolto nel
merito dell’attività didattica proposta nel corso dello stage curato dalla
stessa associazione e non è mai intervenuto nei contenuti “artistici”
dell’iniziativa. Nei prossimi giorni, l’Ufficio tecnico e l’Ufficio
ambiente dell’Ente svolgeranno un sopraluogo per verificare la compatibilità
delle installazioni realizzate con l’ambiente e l’equilibrio ecologico degli
allestimenti e saranno valutate le eventuali iniziative da adottare.Peone