– “La struttura di Equitalia è costata
complessivamente circa 549 milioni di euro nel 2012 e 509 milioni nel 2012, con
un passivo che ha superato di oltre il 50% l'intero fatturato anche grazie alle
nuove assunzioni di personale, che hanno portato l’organico ad 8.100
dipendenti, proprio mentre vessava gli imprenditori privati della Sardegna che
per evitare il fallimento erano costretti a licenziare”. Questa la valutazione
che il Segretario Nazionale del Psd’az Giovanni Angelo Colli ha affidato a
Facebook commentato sul suo profilo personale alcuni dati riportati dal Sole 24
Ore sui costi del gruppo della riscossione guidato da Befera. “Basti pensare
che i membri del consiglio di amministrazione e del collegio sindacale di
Equitalia sono stati pagati ben 4,2 milioni di euro nel 2011 e 1,77 milioni di
euro nel 2012, a cui si aggiungono altri 450 milioni spesi per i servizi. Un
vero e proprio carrozzone quello guidato da Befera – precisa Colli – che ha
consentito molte assunzioni, fatte con chissà quali criteri, ma certo non ha
giovato al nostro tessuto economico, tanto che secondo il Sole 24 Ore riuscirà
nell'impresa di chiudere in passivo”. Una situazione che il Segretario sardista
non esita a definire “illogica e non più sostenibile soprattutto a fronte della
recente notizia che dava proprio l'Agenzia delle Entrate e non la Regione
Sardegna a riscuotere gli otto milioni e 445mila euro DI MULTA stabiliti per il
cartello degli armatori messo in atto nell'estate del 2011”. Da qui la considerazione
finale di Colli: “In Sardegna le imprese licenziano e falliscono anche perché
non riescono ad incassare dallo stato e dai comuni, vincolati dal patto di
stabilità, quanto gli spetta per lavori già eseguiti ma, proprio come nella
favola del lupo e dell'agnello, lo stato italiano che è moroso nel renderci la
nostra parte di entrate fiscali ma, ugualmente, vuole avere sempre ragione,
decide che gli evasori siamo sempre e solo noi”.