Se ne è andato lasciando dietro di se , esterrefatti ,tutto il mondo sportivo , la famiglia , gli amici e tutta Sorso che l’ha visto protagonista sia nel mondo dello sport , ma anche nella scuole e nella società in cui viveva . Nel silenzio della notte ha trovato la forza di portarsi con se tutta la sua intelligenza , la sua verve , la sua rabbia , la sua diplomazia , la sua cocciutaggine ,la sua fierezza , prima per essere stato un insegnante di quelli piu elevati ,e poi un allenatore preparato , sanguigno , metodico , sorridente , arrabbiato e pronto a tutte le risposte che sapeva dare in ogni occasione . Di lui , il popolo sportivo isolano ,si ricorderà del modo con cui preparava la gara , ma soprattutto come la sentiva , ma anche come la gestiva , rigido per imporre le regole da chi poteva dare di piu ‘ , forse meno con chi invece doveva ancora capire il suo carattere . Era stato consacrato “ Braccio di ferro “ dal collega Pier Franco , per come , appunto sapeva gestire la situazione e imporre il suo credo . Nel mondo del pallone – diceva sempre – bisogna sacrificarsi e soffrire , altrimenti sei sempre un anonimo . L’isola l’ha visto protagonista per diversi anni tra i dilettante e semiprofessionisti quando ha portato la squadra in C2, con il presidente Arturo Stelletti : Squadre come il Siena , Alessandria, Pavia , Massese , Pro Vercelli , Cecina, Tempio, Olbia ed infine Sorso . E’ stato un anno davvero formidabile vedere giocare squadre che hanno militato in serie A, in quel campo di cemento , come lo aveva considerato Ferruccio Mazzola (Siena ) quando lo ha calcato . Però solo un anno anche perchè , guarda caso è stata proprio la squadra della sua città quasi a decidere la retrocessione quando ha perso per 2-1 . Solo un punto ( 28 )ha diviso l’Ilvamaddalena da Cuoio Pelli e Pontedera (29) che si sono salvate . In quell’anno 88/89 Angelino “ braccio di ferro “ le ha provate tutte ed è riuscito a battere il Casale , la Pro Vercelli a casa sua ,l’Alessandria ,il Poggibonsi , alla fine però la retrocessione . Il ricordo dei maddalenini sportivi non è solo la C2 , ma anche altri campionati inferiori dei quali Angelino conosceva vita e miracoli di ogni squadra , e di ogni giocatore che lo mettevano in condizioni di dover preparare la gara in modo piu’ semplice. Oggi non c’è piu’ , ma di lui rimane il ricordo di essere stato e di aver conosciuto un’isola “ felice “ . Personalmente ho dei ricordi bellissimi di lui , ma soprattutto per me era un piacere intervistarlo e parlargli perché era preparatissimo , da metterti qualche volta in difficoltà. Ciao Angelino - Peone
venerdì 28 giugno 2013
In ricordo Angelino Fiori
Se ne è andato lasciando dietro di se , esterrefatti ,tutto il mondo sportivo , la famiglia , gli amici e tutta Sorso che l’ha visto protagonista sia nel mondo dello sport , ma anche nella scuole e nella società in cui viveva . Nel silenzio della notte ha trovato la forza di portarsi con se tutta la sua intelligenza , la sua verve , la sua rabbia , la sua diplomazia , la sua cocciutaggine ,la sua fierezza , prima per essere stato un insegnante di quelli piu elevati ,e poi un allenatore preparato , sanguigno , metodico , sorridente , arrabbiato e pronto a tutte le risposte che sapeva dare in ogni occasione . Di lui , il popolo sportivo isolano ,si ricorderà del modo con cui preparava la gara , ma soprattutto come la sentiva , ma anche come la gestiva , rigido per imporre le regole da chi poteva dare di piu ‘ , forse meno con chi invece doveva ancora capire il suo carattere . Era stato consacrato “ Braccio di ferro “ dal collega Pier Franco , per come , appunto sapeva gestire la situazione e imporre il suo credo . Nel mondo del pallone – diceva sempre – bisogna sacrificarsi e soffrire , altrimenti sei sempre un anonimo . L’isola l’ha visto protagonista per diversi anni tra i dilettante e semiprofessionisti quando ha portato la squadra in C2, con il presidente Arturo Stelletti : Squadre come il Siena , Alessandria, Pavia , Massese , Pro Vercelli , Cecina, Tempio, Olbia ed infine Sorso . E’ stato un anno davvero formidabile vedere giocare squadre che hanno militato in serie A, in quel campo di cemento , come lo aveva considerato Ferruccio Mazzola (Siena ) quando lo ha calcato . Però solo un anno anche perchè , guarda caso è stata proprio la squadra della sua città quasi a decidere la retrocessione quando ha perso per 2-1 . Solo un punto ( 28 )ha diviso l’Ilvamaddalena da Cuoio Pelli e Pontedera (29) che si sono salvate . In quell’anno 88/89 Angelino “ braccio di ferro “ le ha provate tutte ed è riuscito a battere il Casale , la Pro Vercelli a casa sua ,l’Alessandria ,il Poggibonsi , alla fine però la retrocessione . Il ricordo dei maddalenini sportivi non è solo la C2 , ma anche altri campionati inferiori dei quali Angelino conosceva vita e miracoli di ogni squadra , e di ogni giocatore che lo mettevano in condizioni di dover preparare la gara in modo piu’ semplice. Oggi non c’è piu’ , ma di lui rimane il ricordo di essere stato e di aver conosciuto un’isola “ felice “ . Personalmente ho dei ricordi bellissimi di lui , ma soprattutto per me era un piacere intervistarlo e parlargli perché era preparatissimo , da metterti qualche volta in difficoltà. Ciao Angelino - Peone