

L’incontro dibattito promosso dall’associazione culturale “Landworks”, "LandWorks tra Arte e
Natura? catalizzatore del dibattito sulla valorizzazione paesistico-ambientale" è stata l’occasione
per chiarire responsabilità e competenze di ciascuno dei soggetti coinvolti in merito alla vicenda
che ha animato il dibattito in seno alla comunità maddalenina rispetto al posizionamento di
“installazioni effimere” realizzate in diversi siti dell’Isola di Caprera dalla stessa associazione nel
corso del workshop tenuto lo scorso mese di giugno.
Scarsa la partecipazione di pubblico in sala “Ex Ilva” rispetto a un tema che ha acceso le
polemiche sui principali social network e sulla stampa. Ma a sostituire il pubblico ci ha pensato il
collega Roberto Zanchetta che ha attaccato a muso duro sia l’amministrazione , che la “
Landworks” ed il parco per quello che hanno fatto a Punta Rossa.
<<La storiella –ha detto Zanchetta - la conoscete tutti, ne abbiamo stancamente discusso, le
barche appese dentro i capannoni di Porto Palma, dal tetto pericolante, le piantine posizionate
nelle batterie di Punta Rossa o l’elicriso eradicato e sparso nei capannoni della stessa batteria,
dove precisi cartelli ne impedirebbero l’accesso per la presenza di amianto, i seggiolini arancioni,
imbullonati sui muretti e sui tetti della batteria di Poggio Bacca’ o cementati sugli spuntoni di
roccia.I rappresentanti del LandWork, Ente Parco e Comune di La Maddalena, hanno cercato di
giustificare, in modo poco convincente, la qualità e l’alto profilo di quelle “opere d’arte”.>>Tanto
è vero che l’architetto Tischer , dopo aver spiegato l’utilità di questi lavori ha giustificato il
tutto confermando la mancata comunicazione con la collettività, che è stato l’anello debole di
tutta l’organizzazione. Mentre l’amministrazione rappresentata dall’assessore Mauro Bittu ha
detto di favorire queste iniziative , anche s e bisognerebbe cambiare qualcosa dopo questi fatti
. C’ è da sottolineare la nota positiva del parco che tramite il direttore Ciro Pignatelli , ha
criticato e condannato l’iniziativa di cementare il “famoso” seggiolino arancione sulla roccia e di
eradicare l’elicriso, per spargerlo nei cameroni di Punta Rossa. «L’Ente Parco, ha favorevolmente
accolto l’iniziativa promossa dall’Associazione Landworks giudicandola un’occasione di scambio
proficuo – ha spiegato il Direttore Pignatelli - ci aspettavamo più consapevolezza rispetto al
fatto che gli ospiti: (architetti paesaggisti provenienti da tutto il mondo) agivano all’interno del
perimetro di un’area naturale protetta: un Parco nazionale.. Trattandosi di “installazioni
effimere”: così ci sono state presentate le opere, ci aspettavamo la loro rimozione ad opera degli
stessi autori in tempi rapidi, così non è stato. Rispetto a questa vicenda è mancata
comunicazione e chiarezza di obiettivi.>>Peone