venerdì 8 novembre 2013

Studenti a Lu Brandali

Le classi II linguistico, III Scientifico e III classico dell’Istituto di Istruzione Superiore di  La 
Maddalena,  hanno partecipato ad un progetto laboratoriale in località    Santa  Reparata,  nei 
pressi di Santa Teresa, dove si trova un significativo insediamento nuragico    “ Lu Brandali”, 
risalente ad un periodo compreso fra il XIV ed il X secolo aC. i cui scavi in corso sono curati 
dall’archeologa Angela Antona. E’ stata per gli studenti una giornata indimenticabile  che li ha 
resi protagonisti nella ricerca , nella collocazione  dei reperti che hanno trovato e sopratutto si 
sono divertiti .    << I ragazzi, - ha detto l’insegnante che li accompagnati Giusy Murtas - 
guidati dalle archeologhe responsabili degli scavi, sono stati “ operativi”:  hanno scavato ed  
appreso sul campo il lavoro dell’archeologo, hanno riportato alla luce significativi reperti come 
ossa e denti di animali, pestelli e cocci di ceramica, hanno fatto  “supposizioni” , 
cercato “conferme” sui reperti da loro rinvenuti e si sono soprattutto divertiti>>La scuola , 
quindi , oltre che far sostare i ragazzi sui banchi per diverse ore , apre i confini oltre le mura 
per cercare  di far conoscere le attività che piu’ si addicono agli studenti ,tanto è vero –
conferma la professoressa Murtas – che questa iniziativa
<<è stata  finalizzata alla conoscenza archeologica del territorio, attraverso la messa in opera 
delle tecniche di  scavo, di produzione e di lavorazione della ceramica in età nuragica, ha dato 
la possibilità agli studenti di sperimentare un nuovo ed entusiasmante approccio nei confronti 
dello studio della preistoria spesso vista e “subita” come un susseguirsi di mere nozioni lontane 
dal loro mondo. >>Queste iniziative – a giudizio della scuola e dei professori- sono 
estremamente positive, aprono la strada ad una scuola meno libresca e più laboratoriale , 
legano il sapere al territorio, stimolano nuovi interessi e nuove curiosità. I ragazzi , pur non 
sapendo a che  cosa andavano incontro hanno dimostrato prima curiosità e poi interesse nel 
conoscere un mondo nuovo a loro sconosciuto che li ha resi protagonisti nei due  giorni in cui 
hanno lavorato,tanto è  vero che l’elevato indice di gradimento,- chiosa la professoressa 
Murtas- espresso in diverse modalità dai ragazzi protagonisti  del progetto,  ha spinto i docenti, 
coinvolti nelle attività,  a programmare l’esperienza per i prossimi anni non solo per  le loro 
classi, ma anche per quelle, si spera,  di tutto l’Istituto.Infatti enti archeologici, come quello 
attivo a “Lu Brandali”  vivono, anzi spesso sopravvivono, in condizioni piuttosto critiche: 
l’intervento delle scuole dà la possibilità di coniugare attività didattica di primordine con azioni 
solidali e concrete rivolte alla salvaguardia del territorio.peone
                                                                     

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