lunedì 9 dicembre 2013

SANITÀ, DE FRANCISCI A PADERI (CISL-FP): NESSUN OSPEDALE SARDO SARÀ CHIUSO,

 EVITI ALLARMI INGIUSTIFICATI E SI INFORMI SU LEGGI REGIONALI



- “Non solo non saranno chiusi gli ospedali in Sardegna, né piccoli né grandi, ma al sindacalista Paderi ricordo che la Giunta Cappellacci e l’assessorato della Sanità, solo nel 2013, hanno inaugurato nuovi reparti, avviato la riqualificazione e l’accreditamento di diverse strutture sanitarie in tutta l’Isola. Quanto sentenzia Paderi è profondamente inesatto e colpevolmente omissivo della realtà, anche perché dovrebbe sapere che con la legge regionale 21/2012 sulla rete ospedaliera è stato messo nero su bianco che nessun presidio ospedaliero verrà dismesso”. Lo ribadisce l’assessore regionale della Sanità Simona De Francisci replicando al comunicato inviato dall’esponente Cisl-Funzione pubblica.
ALLARME INGIUSTIFICATO. “Paderi rilancia allarmi ingiustificati, peraltro facendo un copia-incolla colpevolmente monco, considerato che nell’articolo de La Stampa pubblicato ieri e al quale fa riferimento, intanto si parla di “rischio”, poi nella seconda frase è scritto chiaramente che un’eventuale chiusura dei 175 presidi in Italia è condizionata dal raggiungimento dell’accordo tra Regioni e Governo sul nuovo Patto per la salute. Senza contare che quella lista risale al provvedimento sulla spending review intentato a giugno 2012 dal Governo Monti e dal suo ministro Balduzzi: parliamo dunque di una notizia di un anno e mezzo fa rispolverata solo perché è in corso di discussione il nuovo Patto per la salute”.
LEGGE REGIONALE 21/2012. “Anche perché – prosegue l’assessore - in Sardegna abbiamo un ulteriore elemento sul quale Paderi ha preferito glissare: il pronunciamento del Consiglio regionale con l’approvazione della legge 21/2012, nella quale è scritto chiaramente che la Regione ha l’ultima parola sulla riorganizzazione della rete ospedaliera, tenuto conto dei dati demografici e socio-economici della Sardegna, delle caratteristiche delle infrastrutture e della rete viaria, e con il primario obiettivo di assicurare livelli minimi di assistenza in tutto il territorio regionale. E al comma 4, è specificato che i criteri sulla riorganizzazione dei posti letto non si applicano agli ospedali di Ozieri, Bosa, Alghero, Tempio, Ghilarza, Sorgono, Isili, Muravera, La Maddalena. Sui posti letto chiarisco, a scanso di equivoci, che nessuno di questi sarà cancellato ma, eventualmente, “disattivato”, ossia messo in stand-by, quindi eventualmente utilizzabile se realmente necessario. Questo per evitare costi inutili e non più sostenibili, tenuto conto che nell’Isola esistono realtà che hanno un tasso di occupazione di appena il 17%, ovvero il posto letto è utilizzato solo 62 giorni all’anno”.
NUOVI REPARTI. “Detto questo, è ovvio che il solo obiettivo di Paderi era conquistare un titolo sui mezzi di informazione regionale: ci sarà pure riuscito, ma a scapito della verità. Al sindacalista ricordo che solo quest’anno l’assessorato ha autorizzato o accreditato numerose strutture o reparti: dalla Cardiologia del San Francesco di Nuoro all’ala sud del Santissima Annunziata di Sassari, dal blocco Q del Policlinico di Monserrato al Pronto soccorso, Rianimazione, blocco operatorio del San Martino di Oristano”.
MICROCITEMICO E BINAGHI. Riguardo agli ospedali cagliaritani Microcitemico e Binaghi, l’assessore specifica che “ogni timore di eventuali chiusure è infondato e smentito dai fatti: il Binaghi continua ad arricchire i propri servizi (l’ultimo in ordine di tempo è la Banca del sangue cordonale), mentre al Microcitemico, una delle nostre strutture di alta specializzazione, i lavori sono in corso per farlo diventare a brevissimo l’ospedale pediatrico regionale”.
RIQUALIFICAZIONE IN ATTO. “Altro che chiusura dunque: la Giunta Cappellacci ha intrapreso un percorso complesso verso la riqualificazione del patrimonio edilizio e tecnologico ospedaliero sul quale mai Paderi si è pronunciato: troppo facile invece riportare articoli di giornale con notizie manipolate e datate, senza mai fare una proposta concreta se non il solito “tavolo”, e criticare il lavoro della Regione “dimenticando” i traguardi che sono prima di tutto per la sanità sarda. Infine, riguardo al dialogo, informo Paderi che il confronto con i sindacati confederali è aperto e non si è mai interrotto: l'ultimo incontro già fissato è stato spostato su loro richiesta”, conclude De Francisci. 

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