Dopo le dimissioni a sorpresa di Montella siamo andati a toccare più da vicino le ragioni della scelta. Le motivazioni sono evidentemente frutto di ragionamenti più ampi che stiamo cercando di capire attraverso alcune domande, ma la sensazione è che, forse, non sarà un caso isolato. Quali sono stati i motivi che hanno portato alle dimissioni? Siamo arrivati al capolinea della politica isolana. Intendo dire che non occorre aspettare un altro anno per capire che si è toccato il fondo e che dalle sabbie mobili in cui hanno portato il paese ci vorrà molto tempo ed enormi sacrifici. Bisogna riavvicinarsi alla gente e credo che questo sia un pensiero comune a molti altri.
Intende dire che non è da solo?
Credo di poter affermare che sia un pensiero diffuso fra chi calpesta le sale comunali, ma non sta a me dire chi e quanti la pensino allo stesso modo. E’ una questione di rispetto, perché certe scelte hanno bisogno di tempo e sono personali. Confido, piuttosto, che dai banchi della maggioranza qualcuno faccia una serena e profonda autoriflessione, coscienza alla mano, per pensare se qualche compagno di viaggio non lo abbia già tradito da tempo.
Dice qualcuno di maggioranza o voleva dire di opposizione?
Quando parlo di maggioranza, ovviamente mi riferisco a chi è stato eletto nella maggioranza, se poi vogliamo vederla a tutto tondo, almeno uno della opposizione mi sembra di poterlo annoverare fra quelli che, come dire, stanno oltreconfine da tempo su argomenti troppo importanti per il futuro del paese. Mi meraviglia che nessuno dalla maggioranza abbia ancora storto il muso.
In coscienza, ritiene aver fatto tutto quello che voleva fare durante la sua presenza in consiglio?
Ho fatto certamente tutto quel potevo, ovviamente non quel che volevo. Non avendo i numeri non si può, infatti, cambiare il volto del paese dalla opposizione.
Le mancherà’ la politica, o magari gli scontri anche violenti con il sindaco e non solo?
Accidenti, non creda mica che io abbandoni la politica. Abbandono il consiglio perché non ci sono più i presupposti per andare avanti in quel ruolo. Per quel che mi riguarda continuerò a farla più, e meglio di prima, con chi vuole ascoltare. Gli scontri violenti col Sindaco e qualcun altro continueranno sugli argomenti, perché a chi esce dal consiglio comunale non è
Se uno ha coscienza, lavora vietato leggere le carte, e carte da leggere e criticare ce ne sono tante, mi creda, e tante altre stanno per arrivare peggio delle precedenti.
Sta lavorando per il futuro, mi sembra di capire.
e pensa sempre al futuro, ma per guardare al futuro, nel senso che intende lei, ci vogliono i presupposti. Credo sia opportuna una larga riflessione. Chi ha consensi in questo paese dovrebbe dialogare con chi ha altrettanti consensi, per far capire a certi soggetti, sempre che vogliano intendere, che la frantumazione in tante piccole compagini crea mostri come quelli attuali e, soprattutto, facilita l’ingresso di personaggi che non mi sembra vogliano così bene alla città.
PEONE