"Noi saremo presenti a quel tavolo, con
il contributo dei movimenti e con il sostegno di chi ha a cuore questa
battaglia. Non é la battaglia di un singolo o di una fazione politica - ha
evidenziato il presidente-, ma di tutti i sardi. La Regione - ha aggiunto - ha
compiuto i passaggi necessari nei confronti dello Stato e dell'Unione Europea.
Quest'ultima richiede un pronunciamento del governo nazionale".
"Per questo - ha concluso il presidente
- insieme ai sindaci, ai movimenti e a tutti coloro i quali condividono questa
giusta rivendicazione dobbiamo esercitare la pressione necessaria ad ottenere
questo giusto riconoscimento. Spesso le ragioni dei sardi vengono negate dallo
Stato centrale perché siamo pochi e perché ci dividiamo. Non dividiamoci e
coinvolgiamo anche coloro i quali sono scettici circa la possibilità di
raggiungere questo obiettivo. Portiamo a Roma - ha concluso il presidente - una
sola voce, un solo urlo: quello del popolo sardo".