“Un
altro giorno è trascorso in attesa che i parlamentari italiani decidano che cosa
fare del presente e del futuro del nostro Paese. La classe politica non viene
scossa neppure dai gesti estremi degli imprenditori che, stremati dal
sovraindebitamento e spesso dai crediti che non riescono a riscuotere,
rinunciano alla loro stessa vita perché piegati dalla vergogna della chiusura o
del fallimento della loro azienda. Senza contare i disoccupati che hanno perso
il lavoro e non sanno come fare per sopravvivere”. Il presidente regionale della
Confesercenti, Marco Sulis, reputa “sconcertante l’atteggiamento rigido delle
forze politiche di fronte a un Paese allo stremo, a milioni di famiglie ridotte
alla fame e incapaci di arrivare alla fine del mese pur conducendo una vita
normale e senza sprechi, ai tantissimi giovani che hanno perso la speranza e non
sanno che cosa significhi lavorare, nonostante molti di loro siano in possesso
di una laurea e talvolta di due. Per non parlare dei pensionati. Ma noi che
facciamo impresa, restiamo agghiacciati dal vergognoso teatrino che si sta
consumando sulla scena nazionale. Comprendiamo le difficoltà in cui deve
muoversi il Presidente della Repubblica, Giorgio Napolitano, ma siamo scettici
circa i risultati che potranno arrivare dai suggerimenti dei dieci saggi.
All’Italia occorre un Governo, subito, per affrontare e possibilmente risolvere
una serie infinita di problemi urgenti”.
Sulis,
inoltre, sottolinea che “la politica del rigore era necessaria sino al
raggiungimento degli scopi che si era inizialmente prefissato il premier Mario
Monti. Ma ora che il bilancio statale è stato risanato, non è pensabile che si
continuino a vessare le imprese, quando esse vantano crediti dallo Stato. È un
fisco bifronte e iniquo, quello partorito dai geni della politica nazionale. È
impensabile chiedere alle imprese di produrre beni e servizi, creare nuovi posti
di lavoro e rilanciare l’economia del Paese, quando esse sono piegate dal peso
di una tassazione insostenibile e di un costo contributivo del lavoro ormai
proibitivo. Le imprese vanno incentivate e messe al centro dello scenario
economico, in modo tale che possano reggere il confronto con i competitor del
mercato internazionale”.
Per
ulteriori informazioni contattare Marco Sulis al numero
348-4214275.