Yuri Donno
il biologo ,esperto sub , di 36 anni
che giovedi ha dovuto
ricorrere alla camera iperbarica per un inizio
di embolia , ora sta meglio grazie
alla sua forte fibra . E’ uscito ieri
mattina dopo essere stato sottoposto alle cure dei medici
ed operatori della camera iperbarica . Solo oggi
si sa che ha rischiato la sua vita per salvare il suo
compagno corso di immersione , che era rimasto
a corto d’aria per un problema legato
ad un misuratore di aria
difettoso . Drammatico il suo
racconto , quando si è reso conto che il
suo compagno era in difficoltà . Nella
risalita da 47 metri , dopo aver
posizionato i termometri digitali che
servono per captare le temperature ,
relativamente ai cambiamenti climatici , iniziano
insieme la risalita alla profondità
di 18 metri . Nello stesso tempo il suo
compagno gli comunica , col segnale stabilito dai sub, che aveva finito completamente l’aria , al
che Donno decide di utilizzare la sua aria necessaria
ad effettuare la decompressione , per
cederla al suo compagno con l’erogatore di riserva . IL ragazzo corso si riprende
ed inizia cosi la risalita ,
rispettando le diverse tappe di decompressione
: Alla profondità di 6 metri il compagno corso
rilascia l’erogatore del
Donno e si dirige verso la bombola posta a 3 metri di profondità
che è quella che viene utilizzata
come riserva in caso di
necessità. A questo punto il corso sgancia la bombola legata
alla cima e la porta ad una profondità diversa della sosta da effettuare , una volta che lo stesso non
aveva effettuato completamente alcune
tappe di decompressione . A questo punto il Donno sale e non avendo la possibilità di raggiungere il suo compagno che era sceso ad una tappa superiore , avendo
dato tutta la sua aria , decide di salire
per iniziare velocemente la terapia iperbarica di bordo
con la bombola d’ossigeno . Era l’unica
cosa che Donno poteva fare per salvare la vita al suo compagno corso , una volta che lo
stesso aveva segnalato di aver terminato la sua aria causata da un
problema elettronico sul manometro che segnalava pressione di aria
non reale all’interno della bombola .
Donno , infatti , non ci ha pensato tanto
a dividere quella poca aria rimasta
necessaria lui per fare la
decompressione . Questo ha salvato la
vita al compagno corso costringendo Donno a ricorrere alle cure iperbariche dell’equipe di Carlo Randaccio . Donno è
rientrato a casa a notte inoltrata ed in mattinata è stato oggetto di Attenzioni da parte
dei moltissimi amici , , ma soprattutto
dai compagni del parco
marino di La Maddalena ed anche di quelli
del parco della riserva naturale
delle Bocche di Bonifacio : peone