venerdì 31 maggio 2013

Abbattimento di suini “non censiti” ad Alà grazie alla segnalazione di un allevatore

 
Stretta collaborazione tra Asl e allevatori per combattere la peste suina: sono 710 gli allevamenti interessati che ricadono nelle zone di restrizione

 “Solo con la collaborazione e il rispetto delle regole sarà possibile debellare la peste suina”, parola di Domenico Bacciu, responsabile del Servizio Veterinario di Sanità animale della Asl di Olbia impegnato da mesi nella vasta campagna di “tolleranza zero” portata avanti dalla Regione Sardegna e dalle Asl isolane contro la diffusione dei focolai di peste suina. Ieri ad Alà dei Sardi l’abbattimento di 4 suini adulti “non censiti” trovati al pascolo brado.
“Le opere di sensibilizzazione e gli incontri con gli amministratori e gli stessi allevatori stanno iniziando a portare i primi frutti: ieri abbiamo abbattuto 4 animali sconosciuti all’anagrafe, rintracciati, grazie alla segnalazione di un allevatore, in località Istiti, nel comune di Alà dei Sardi”, spiega il dirigente del servizio Veterinario. “Questo tipo di collaborazione è fondamentale se vogliamo sconfiggere questa epidemia. La situazione ha raggiunto livelli preoccupanti; non possiamo permettere a pochi allevatori che non rispettano le regole di mettere a rischio l’intero settore suinicolo. La tolleranza zero contro i maiali clandestini e non anagrafati e quindi l’emersione degli allevamenti non in regola è una misura necessaria e inderogabile vista la diffusione dei focolai di peste suina africana”.

Nel solo territorio della Asl di Olbia sono 30 i focolai registrati, di questi 23 ad Alà dei Sardi, 3 a Padru, 2 a Oschiri, 1 a Olbia e 1 a Buddusò: all’interno di questi comuni sono 28 gli allevamenti interessati alla malattia e nei quali il Servizio di Sanità Animale ha provveduto all’abbattimento di 180 suini, ai quali si aggiungono circa 30 capi morti per malattia. In tutte le Aziende interessate i Veterinari della Asl hanno seguito le fasi di disinfezione delle aree.

L’Assessorato dell’Igiene e Sanità della Regione Sardegna, che sta seguendo da vicino la vicenda, ha stabilito con le determinazioni 161 e 162 del 01.03.2013, 278 e 279 del 02.04.2013, 323 e 324 del 11.04.2013 e 509 e 510 del 24.05.2013, l’istituzione delle “zone di protezione”, cioè quelle aree all’interno di un raggio di 3 Km dal focolaio, che ricadono nei comuni di Padru, Olbia, Telti, Oschiri, Alà dei Sardi, Berchidda, Bitti.

L’area, a sua volta, è contenuta all’interno della “zona di sorveglianza” che arriva fino a 10 Km dal focolaio, che ricade nei comuni di Padru, Olbia, Telti, Oschiri, Alà dei Sardi, Berchidda, Loiri Porto San Paolo, Monti, Sant’Antonio di Gallura, Calangianus, Bitti, Onanì e Pattada.

All’interno delle zone di vincolo, che interessa 710 allevamenti, è vietata la movimentazione degli animali; in tutto il territorio provinciale il servizio veterinario di Sanità animale della Asl di Olbia ha disposto visite cliniche, prelievi sierologici e virologici, al fine di monitorare la situazione per escludere la diffusione della malattia ed eventualmente, laddove è possibile, revocare le restrizioni.
I proprietari di suini sono invitati a mantenere gli animali rigorosamente all’interno delle porcilaie, evitando la pratica del pascolo brado, in quanto ad altissimo rischio di contagio della malattia.
“Precisiamo che non vi è alcun rischio per il consumatore in quanto si tratta di un virus non trasmissibile all’uomo”, spiega Domenico Bacciu, del Servizio Veterinario della Asl di Olbia. “La Asl di Olbia invita gli allevatori a collaborare, così come sta già accadendo, con i nostri veterinari; inoltre così come prevedono i protocolli in questi casi è necessario evitare l’introduzione non autorizzata di animali, comunicare la presenza di eventuali sintomi della malattia, e inoltre fondamentale evitare di recarsi in aziende dove siano state segnalate morti di suini».
Il blocco della movimentazione resterà in vigore sino all’estinzione del focolaio e sino alla conclusione delle visite cliniche e dei prelievi che dovranno dare esito negativo: solo allora infatti verranno revocate le zone di protezione e sorveglianza.

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