- "É inaccettabile che uno Stato
perennemente smemorato si ricordi che la Sardegna é in Italia solo quando
osserva la carta geografica per decidere dove depositare le sue scorie o i
delinquenti mafiosi". Lo ha dichiarato il presidente Cappellacci,
intervenendo sul possibile arrivo nelle carceri dell'isola di esponenti di
spicco della criminalità organizzata. "La Sardegna - ha aggiunto il
presidente- é nota per il suo straordinario patrimonio ambientale,
paesaggistico, culturale e per i suoi valori. Non intendiamo subire il marchio
indelebile di Cayenna d'Italia, già affibbiato in passato ad alcuni dei nostri
angoli più incantevoli. Il ruolo cui aspiriamo é molto diverso ed é quello di
scrigno di ciò che il nostro Paese ha di più prezioso: dalle bellezze
naturalistiche a quelle culturali e identitarie. Per questo - ha concluso il
presidente- ci opporremo all'inquinamento sociale che deriverebbe dallo sbarco
di detenuti mafiosi. Se queste sono le attenzioni che lo Stato riserva alla nostra
terra, non solo sono sgradite, ma sono altresì respinte con sdegno"