– In seguito alle numerose richieste
degli organi di informazione pervenute a questa Azienda in merito all’incidente
sul lavoro avvenuto ieri nella zona industriale di Tempio Pausania, prende la
parola Pietro Masia, Direttore del Servizio di
Prevenzione degli ambienti sul lavoro della Asl di Olbia:
“Davanti a simili drammi che
lasciano tutti senza parole si parla con prepotenza di sicurezza negli ambienti
di lavoro, per questo noi vorremo ricordare a tutti, sia ai datori di lavori che
agli stessi dipendenti, che siamo e vogliamo essere un supporto per le aziende,
quel punto di riferimento che potrebbe ridurre i rischi di infortuni sul
lavoro”,
spiega Pietro Masia, direttore del Servizio di
Prevenzione e sicurezza negli ambienti di lavoro della Asl di Olbia (S.Pre.S.A.L.). “Come
organi di vigilanza stiamo eseguendo con i Carabinieri le indagine per chiarire
la dinamica dell’incidente che è costata la vita all’operaio di Tempio, Antonio
Cusseddu. Come Servizio e come Azienda non possiamo
che esser vicini ai familiari dell’operaio che ha perso la vita. Ma in questo
frangente, senza entrare nel merito dell’incidente di ieri e per il quale sono
in corso accertamenti coperti da segreto istruttorio, è necessario ricordare che
il nostro Servizio non ha solo un ruolo di “sanzionatore” ma il nostro compito
principale, proprio per evitare il ripetersi di simili incidenti, è quello della
formazione, informazione e promozione della salute dei lavoratori.
La strada che noi vogliamo percorrere è quella
della diffusione della cultura della sicurezza e della prevenzione nei luoghi di
lavoro, è nostro intento incrementare le attività e le iniziative che concorrono
a contrastare il fenomeno degli infortuni sul lavoro, nel tentativo di
promuovere un vero e proprio cambiamento culturale interno alla nostra società”,
aggiunge Pietro Masia.
Lo
Spresal della Asl di Olbia svolge attività di
prevenzione degli infortuni lavorativi e delle malattie professionali. Questa
attività comporta:
1)
il controllo della corretta
applicazione, nei luoghi di lavoro, delle norme di protezione e di tutela della
salute dei lavoratori,
2)
la sensibilizzazione dei
lavoratori, dei datori di lavoro e dei dirigenti aziendali, attraverso appositi
interventi di informazione e formazione in materia di Salute e Sicurezza sul
Lavoro con lo scopo di incidere positivamente sul livello di conoscenza e sul
grado di sensibilità culturale degli interessati.
3)
l’effettuazione di accertamenti
sanitari, preliminari all’assunzione, su lavoratori appartenenti a categorie
tradizionalmente “deboli”, quali i minori, e di accertamenti sanitari successivi
al ricorso del lavoratore contro il giudizio di idoneità del medico
competente.
“Alla base degli
incidenti sul lavoro c’è sempre più spesso la “deregulation”, piccola o grande,
attuata sia dal lavoratore che dal datore di lavoro di qualsiasi ciclo
produttivo, in primis nel comparto edile, a seguire quello agricolo e quello
metalmeccanico”, spiega Masia.
“In ogni ciclo
produttivo le procedure devono esser codificate dal datore di lavoro, che le
deve trasmettere al lavoratore, che ì ne deve essere a conoscenza ed eseguirle
correttamente. Quando questa catena si interrompe aumentano i rischi collegati
alla sicurezza all’interno degli ambienti di lavoro. A volte le cause sono
collegate alla parte datoriale, che ha il dovere di accertarsi che il suo
dipendente sia a conoscenza delle procedure e sia adeguatamente formato. Ma non
basta, deve anche vigilare costantemente sia sul livello della formazione e sul
rispetto delle procedure, perché una buona fetta degli incidenti sul lavoro
avviene in Italia a causa della poca formazione del lavoratore, spesso concausa
dell’infortunio. Il datore di lavoro per questo deve possedere una vera e
propria leadership sulla sicurezza e vigilare all’interno della propria impresa.
A volte invece, ma questo fa parte della natura umana ed è difficile da
prevedere, il lavoratore “prende delle scorciatoie”, cioè significa che a volte
non vengono utilizzati i mezzi di protezione antinfortunistici (guanti, elmetti,
maschere, etc..), a volte si è poco attenti alle
manovre che si eseguono, altre volte il lavoratore, eccessivamente sotto
pressione, nell’intento di eseguire tutti i compiti assegnategli, commette degli
errori. Per questo chiediamo alle imprese e agli stessi lavoratori di rivolgersi
allo Spresal anche per un semplice consulto perché
solo attraverso una maggiore consapevolezza e una maggiore sensibilità in tema
di sicurezza sul lavoro è possibile ridurre gli incidenti sul
lavoro”, conclude Masia.