martedì 28 maggio 2013

“Movimento popolare orgoglio maddalenino”contro la chiusura di Guardia del Moro


Il gruppo “Movimento popolare orgoglio maddalenino”a firma di Michele Demontis , Andrea Columbano , Claudio Tollis e Pier Paolo Olivieri , in un documento inviato alla stampa si dichiarano  sconcertati delle polemiche  insorte  sulla servitu’ Militare di Guardia del Moro . Gli stessi ritengono  che le priorità  e le aspettative  dei maddalenini  siano ben altre  ,anche  perché questa  diatriba sembra solo un modo di distogliere l’attenzione dai veri problemi , ottenendo il facile plauso , piu’ fuori che dentro l’isola , delle parti ideologicamente  schierate . anche se per  per noi , comunque vada sarà una sconfitta .Infatti se la servitu’ militari verrà confermata , l’amministrazione  subirà l’ennesimo affronto , ma paradossalmente  peggio  andrà  ,se la servitu’  verrà cancellata  , perché non ci sarebbe la dismissione , ma “ l’abbandono “ . E qui descrivono tutti i lavori  che  non vengono terminati e neppure iniziati , ma anche le storture che  sono venute fuori , iniziando dal degrado in cui versano i locali comunali  della trinita , ex americani ,  la situazione  dell’arsenale , dell’ex ospedale  militare e dell’Opera Pia che  dovrebbero suonare  come un campanello d’allarme . Se c’è ancora una possibilità di portare a compimento il porto  e le bonifiche , sempre che il sindaco creda  a quanto dice , bisogna che tutte le forze  siano concentrate  su  quello . Il 2012 doveva essere l’anno  del fare , come aveva detto il sindaco ,  mentre invece  è passato nell’ozio . Crediamo  che l’amministrazione  dovrebbe dare  priorità alle promesse fatte alla comunità .  Sarebbe meglio  che  si accettasse il rinnovo  della servitu’ per cinque anni  contrattando con il ministero della difesa  dei tornaconti  immediati  per l’asfittica  economia isolana ,  mettendo eventualmente  in campo una commissione  che studi  in maniera seria  da un punto  di vista ambientale  ( necessità di eventuali bonifiche per la riconversione , loro costi ed a carico di chi )  e di riutilizzo  del sito ( cosa potervi fare , con chi farlo  e con che ritorno economico  per la comunità ) in modo  che fra cinque anni , quando si ripresenterà il problema, si parli a ragione  veduta . Come abbiamo già scritto  di cose da fare  ce ne sono fin troppo  ed è illogico iniziarne altre  con il solo risultato  di portarne  a compimento  di meno . Se adesso il sito  dovesse essere   dismesso , fra qualche  anno , all’inizio della stagione  turistica , ci troveremmo un’altra puntata di Line Verde , come quella di Punta Rossa : Peone

 

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